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Liberi di… La mia esperienza con ” Libera dalle Mafie “

Liberi di… La mia esperienza con ” Libera dalle Mafie “

Voglio raccontarvi cosa resta dopo l'esperienza con l'Associazione “ Libera dalle mafie ”. Dici estate, e cosa pensi? Semplice: sveglia alle “quando

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Voglio raccontarvi cosa resta dopo l’esperienza con l’Associazione “ Libera dalle mafie ”.

Dici estate, e cosa pensi? Semplice: sveglia alle “quando mi pare”, la serie tv Netflix del momento, uscite serali con gli amici, totale autonomia…Non penso di essermi dimenticato niente.

Proviamo invece a proporre ad un ragazzo qualunque un programma leggermente diverso dal “menù” della giornata elencato sopra. Qualcosa come svegliarsi in tenda alle 6.30, essere pronti alle 7.30 per lavorare chi nei campi, chi in cucina,chi in giardino, chi nel settore dell’edilizia, e ascoltare poi storie di mafia, di persone che hanno ingaggiato una battaglia contro la criminalità o vicende personali… Ma su, in fondo si tratta solo di 7 giorni su 90, garantisco che non se ne pentirebbe nessuno.

È la classica vacanza che ci vai o perché sei animato da qualche nobile sentimento, fin troppo maturo per un adolescente, o perché ti ci hanno spinto i genitori. Del resto chi, durante l’anno scolastico tra un grattacapo e l’altro, digiterebbe mai su Google Associazione Libera dalle mafie ” . E infatti senza vergognarmene più di tanto, ammetto che anche io ho avuto una “soffiata” da mamma e papà su questa esperienza.

I suggerimenti però, nella vita, bisogna anche saperli sfruttare, e infatti adesso li ringrazio con tutto il cuore per avermi fatto provare qualcosa del genere. Qualcosa di incredibile, perché inaspettato. Ecco, se potessi descrivere questo campo con due parole, userei meravigliosamente inaspettato. Perché “ Libera dalle mafie ” ti spalanca gli occhi su attività e vicende che se non fosse per loro, tu a malapena conosceresti.

Quando mai, nella routine quotidiana, avresti la possibilità di lavorare nei campi, svolgere attività di giardinaggio o di edilizia, e venire a contatto con soggetti in percorsi di riabilitazione? Perché anche se da grande probabilmente non vorrò fare né l’agricoltore né il giardiniere, né vivrò mai in tenda, sono tutte competenze che mi rimarranno per sempre. Soprattutto, tutto ciò insegna un valore molto importante, quello dell’autosufficienza: nessuno che ti dice cosa fare né quando farle, tutto gira intorno a te stesso. Questo modo di vivere molto spartano, che tempra l’animo di ogni ragazzo, è una bella lezione di vita.

Ma oltre ai già elencati valori pratici, c’è anche un altro aspetto che coltivi con “ Libera dalle mafie ” , quello umano. Già, perché un’esperienza del genere ti insegna che niente è impossibile, e davanti ne hai gli esempi concreti. Chiedete a Erasmo, con un passato di 25 anni in manicomio e una cartella clinica che recitava “soggetto sordomuto, spastico, pericoloso” , con accanto, ancor peggio il responso di“progetto fallito” , se ora è possibile comunicare con gli altri. Chiedete a Paolo ( il nome è di fantasia ) , che dopo un passato da tossicodipendente e svariati anni di carcere è riuscito a ritrovare sé stesso e i propri cari; come ciliegina sulla torta, oggi fa anche l’educatore dei ragazzi che partecipano a questa esperienza. Entrambe queste vicende hanno in comune il fatto che sia Erasmo sia Paolo, devono parte della loro rinascita a “Libera dalle mafie” , senza la quale sarebbero stati risucchiati nel vortice delle loro disgrazie.

Infine, ultimo ma decisamente non meno importante, questa esperienza ti pone davanti a una realtà di cui hai sempre sentito parlare, ma con la quale ti ci sei sempre rapportato in modo distaccato, perché “tanto non mi tocca” : sto parlando della mafia. Chissà quante volte a scuola avranno cercato di introdurci l’argomento, ma la verità è che certe cose puoi capirle fino in fondo solo quando le senti sulla tua pelle, o su quella di qualcuno che te le racconti faccia a faccia.

Perché non puoi rimanere insensibile davanti al racconto di un parente di una vittima, che magari aspetta ancora giustizia, o di un imprenditore che con coraggio a non finire, ha vinto la sua battaglia personale contro la mafia. Tutto ciò ti fa capire che il mondo, quello vero, non è solo l’universo ovattato in cui viviamo noi, ma qualcosa di molto più ampio. Capite ora, quando dico che questa esperienza ti apre gli occhi…

Adesso che però è finita, in cosa si riflette ciò che ho imparato con “Libera dalle mafie” ? Semplice, nella vita di tutti i giorni, poiché è qui che si vedono il carattere e l’essenza di una persona. Perché da adesso in poi devo smetterla di sentire come esterne a me le vicende di mafia, devo smetterla di aver paura di fare da solo, ma soprattutto devo smetterla di attaccare delle etichette a persone o cose.

Perché la Campania d’ora in poi non sarà più per me “la terra dei fuochi” o “di camorra” ma, come diceva sempre Simmaco il direttore del campo, “la terra di Don Peppe Diana e di Alberto Varone” . Perché, senza lo spirito d’altruismo e con la pigrizia di incollare etichette ( e ricordiamoci che è sempre la cosa più facile da fare ), Erasmo sarebbe ancora in manicomio, e Paolo ancora in carcere.

E quando la mattina li vedo entrambi col sorriso sulla faccia e con tanta voglia di fare, dopo tutto quello che hanno passato, io non posso pensare ad un epilogo del genere.
Questa esperienza mi ha insegnato che grazie all’unione, la tempra e il volerci credere fino in fondo, non sappiamo neanche noi cosa siamo capaci di fare.

Semplicemente, liberi di…

#FacceCaso

Di Emanuele Caviglia

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