Oggi parliamo di un giovane studente che per recarsi all'università ha usato la bicicletta. Cosa c'è di strano? Beh, diciamo che l'università non era
Oggi parliamo di un giovane studente che per recarsi all’università ha usato la bicicletta. Cosa c’è di strano? Beh, diciamo che l’università non era vicinissima.
“Scriviam la nostra storia usando biciclette…” [“Pedala”, Frankie Hi-Nrg]
Per alcuni di noi andare a scuola o all’università a piedi può essere complicato e faticoso; e così c’è chi prende la metro, chi l’autobus e chi invece scrocca un passaggio in macchina a qualche amico. Qualcuno, poi, per spostarsi non cammina ma sfrutta comunque le proprie gambe.
Come? Semplice, utilizzando la bicicletta, un mezzo di trasporto assai sottovalutato ma decisamente utile quando non bisogna allontanarsi troppo da casa. Attenzione però, perché c’è chi usa la bici anche se deve recarsi dall’altra parte del Paese o addirittura del continente.
E’ il caso di Fabio Giussani, studente ventenne di Seregno (provincia di Monza e Brianza) che ha deciso di coprire la distanza che separa la sua città natale dall’Università di Groningen, per un totale di circa 930 chilometri, pedalando. Risultato: 913 chilometri in appena 5 giorni; il che, visto che la matematica non è un opinione, significa che ne ha percorsi più o meno 180 ogni 24 ore.
Si tratta di cifre pazzesche e se da sole non bastano a rendere l’idea sappiate che i partecipanti all’ultima edizione del Giro d’Italia hanno pedalato per una media di circa 170 chilometri (addirittura 10 in meno rispetto al nostro Fabio) al giorno; e stiamo parlando di professionisti.
E a proposito di professionisti, il giovane seregnese protagonista di quest’impresa ha voluto anche “rendere omaggio” agli eroi del ciclismo. Come? Pedalando su strade storiche come quelle della Liegi-Bastogne-Liegi, classica monumento belga vinta da campioni del calibro di Eddy Merckx e Bernard Hinault, e scalando montagne leggendarie come il Colle del Gran San Bernardo.
E adesso? Beh, adesso Fabio continuerà ad utilizzare la sua adorata bici per recarsi all’università ma d’ora in poi il tragitto sarà più corto. Per fortuna direte voi ma forse per lui è una sfortuna perché chi ama la bicicletta come Fabio e come il sottoscritto non vorrebbe mai smettere di pedalare, soprattutto se quando scendi dal sellino ti aspettano lezioni, libri ed esami.
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