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Direttiva sul copyright approvata dall’Ue, cosa cambia?

Direttiva sul copyright approvata dall’Ue, cosa cambia?

Ieri il parlamento europeo ha votato la direttiva sul copyright che era stata modificata dopo il rifiuto di luglio. Cerchiamo di capire che impatto av

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Ieri il parlamento europeo ha votato la direttiva sul copyright che era stata modificata dopo il rifiuto di luglio. Cerchiamo di capire che impatto avrà su di noi e il nostro uso di internet.

La direttiva sul copyright, quella definitiva e modificata, è ufficialmente stata approvata da parlamento e Ue in generale. Con il voto favorevole di 438 parlamentari contro 226, il testo revisionato dopo la bocciatura di luglio dovrà essere applicato a tutta l’Unione Europea, nessuno escluso.
Un po’ ne avrete sentito parlare negli ultimi mesi,  molte le critiche ricevute per come era stato inizialmente formulato e per il dibattito generato. Era un testo troppo ambiguo, che sembrava ridurre la libertà di pensiero e di utilizzo del materiale online e sui social.

Era comunque necessaria, poiché le regole sul copyright in Europa erano ferme a quelle sul diritto d’autore del 2001, un’epoca in cui internet era “leggermente” diverso.

Dove si cambia di più, e in che modo? L’articolo 11 risulta molto interessante, perché qui si punta a bilanciare il rapporto tra colossi di piattaforme online e editori, che si lamentano dello sfruttamento dei loro contenuti. Cioè, i social e Google non danno giusti compensi per il circolare nei propri spazi delle notizie e materiale creato dagli altri.

Questo articolo, per come modificato, va in generale a favore degli editori, poiché dice che “ogni stato membro deve assicurarsi che gli editori ricevano compensi consoni ed equi per l’uso dei loro materiali da parte dei fornitori di servizi nella società dell’informazione”. Il rischio è che le grandi società come Facebook, Twitter e Google possano disimpegnarsi in Europa.
Altro punto di interesse è l’Articolo 13, che prevede maggior controllo delle piattaforme su ciò che viene caricato dai propri utenti, appunto per proteggere i copyright degli stessi. Il diritto d’autore insomma verrà prima della libertà di produzione e utilizzo sui social.

Ogni fornitore di servizi online dovrebbe mettersi d’accordo con le case editrici, cinematografiche e discografiche per avere una licenza di utilizzo per i propri utenti.
Non c’è una visione molto positiva in tale direttiva, ancora molti ne criticano i contenuti. È però innegabile come sia stata modificata verso l’equilibrio, molto più rispetto a prima.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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