É stato dimostrato che le ragazze che giocano assiduamente ai videogames sviluppano una propensione nei confronti delle materie scientifiche, molto di
É stato dimostrato che le ragazze che giocano assiduamente ai videogames sviluppano una propensione nei confronti delle materie scientifiche, molto di più rispetto ai ragazzi.
Innanzitutto togliamoci dalla testa che giocare ai videogames sia una passione solo maschile. E poi, prendiamo atto che le ragazze acquisiscono dai videogames più di quanto non facciano i ragazzi.
Lo studio
Lo studio, che prossimamente sarà pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior, è stato condotto in Inghilterra dalla studiosa Anesa Hosein, professoressa all’Università del Surrey.
Il risultato più eclatante dello studio consiste nel fatto che le ragazze appassionate di videogames sono tre volte più predisposte delle altre per lo studio delle materie scientifiche. Il campione di ragazze sul quale è stata sviluppata la ricerca ne comprende 3.500. É stato analizzato il loro livello di interesse nei confronti dei video giochi nell’età compresa tra i 13 e i 14 anni.
I risultati
Emerge chiaramente dai risultati, che le ragazze che avevano l’abitudine (o ancora hanno) di giocare per circa 9 ore alla settimana, sono più propense a scegliere corsi di laurea in ambito scientifico. Esattamente la correlazione è di 3,3. Significa che queste ragazze sono 3,3 volte più propense a scegliere un percorso scientifico rispetto a coloro che non avevano l’abitudine dei videogames.
La stessa correlazione, però, per i ragazzi non è dimostrata. Infatti, sviluppando lo stesso tipo di ricerca si evince che solo l’1,5 di coloro che hanno questa passione sviluppano l’interesse nei confronti delle materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Abbattere lo stereotipo
Spesso e volentieri nei film, serie tv, e chi più ne ha più ne metta, si vede che i super geni della matematica sono i tipici ragazzi nerd. Sì, quelli che nel tempo liberano adorano “sparaflasharsi” (termine che rende benissimo l’idea) davanti alla play. Lo stesso però non vale per le ragazze, le genie della matematica non si “sparaflashano” poi tanto nei media.
L’autrice della ricerca dice che però potremmo utilizzare questi dati per incentivare le giovani ragazze a intraprendere percorsi scientifici. Come sappiamo, infatti, le ragazze che si cimentano in una carriera scientifica sono decisamente meno rispetto ai coetanei, e questo è un dato che deve assolutamente essere corretto, anche perché in buona parte frutto di uno stereotipo che associa gli uomini a questo tipo di professioni. Ne avevamo già parlato in un paio di articoli: qui e qui.
In questo modo si potrebbe incoraggiare le ragazze che da giovani sono appassionate di giochi online (e non) per fornire loro più mezzi per appassionarsi al mondo scientifico.
Che ne pensate? Credete anche voi che i videogames siano “roba da maschi”, oppure pensate che sia giunto il momento di superare anche questo stereotipo? Fatecelo sapere!
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