Su Orizzonte Scuola, l'analisi di alcuni metodi di comunicazione per migliorare il rapporto insegnanti-studenti, in una scuola che evolve. La scuola
Su Orizzonte Scuola, l’analisi di alcuni metodi di comunicazione per migliorare il rapporto insegnanti-studenti, in una scuola che evolve.
La scuola sta cambiando. È ormai chiaro che ai ragazzi in età scolare non serve più solo un istituzione che eroghi il sapere. Essa deve garantire anche crescita umana e civile del futuro cittadino. E per fare ciò la competenza in ambito comunicativo, oltre che didattico, degli insegnanti è cruciale. Un articolo di OrizzonteScuola.it analizza alcuni metodi per una comunicazione fra insegnanti e allievi, che favorisca la creatività, la fiducia, l’autostima e l’autocontrollo.
Per l’educatore, si legge nell’articolo, è tutta una questione di auto-consapevolezza. In altre parole, l’insegnante deve porsi il problema se il suo modo di comunicare stia funzionando o meno.
Tra i metodi esposti c’è il cosiddetto messaggio-Io. L’insegnante mette a confronto se stesso in prima persona con i comportamenti non efficaci del ragazzo. Il discente comprenderà così le conseguenze e le reazioni che il suo agire determina negli altri soggetti.
Se invece si fa prevalere il messaggio-Tu, si ottiene il risultato opposto. Giudizi quali: “Tu sei svogliato” o “Tu sei confusionario”, provocano ribellione ed atteggiamenti difensivi di chiusura. Basare una comunicazione sulla propria persona, al contrario, predispone al dialogo, senza esprimere giudizi vessatori.
Altro sistema illustrato è l’ascolto attivo. Una particolare competenza emotiva, che permette il recepimento e la riflessione del messaggio dell’alunno. Generando in questo modo empatia, l’allievo potrà giungere in modo più autonomo alla risoluzione delle criticità.
Terza proposta è il modello di risoluzione dei conflitti attraverso il problem solving. Ossia un metodo che porta educatori e discenti ad una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.
Ciò che deve fare l’insegnante.
In ogni caso, è ovvio che l’utilizzo delle regole in classe non è mai semplice e indolore. L’utilizzo pratico di questi metodi necessita di alcuni accorgimenti. L’insegnante deve trasmettere il comportamento virtuoso. Perciò è fondamentale che la regola sia espressa in termini positivi: ponendo l’attenzione sull’azione corretta. Il classico “Non devi intervenire se non sei chiamato” è un esempio di regola espressa al negativo. Mostra cioè l’azione scorretta. Questo, secondo molti studi sull’apprendimento scolastico, paradossalmente rafforza il ricordo di ciò che non va fatto.
La scuola è un sistema complesso ed aperto, conclude l’articolo. Ha la capacità e il dovere di influenzare gli allievi. Ma riuscirà a farlo solo se l’educatore è disposto a mettere in gioco sé stesso. In questo senso, la comunicazione in positivo delle regole può migliorare di molto il clima di un’aula scolastica.
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