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Vorrei andare a Venezia. E la prenotazione?

Vorrei andare a Venezia. E la prenotazione?

Incredibile iniziativa del Comune veneto, che ha deciso di consentire l'accesso alla città solo su prenotazione. Vediamo i dettagli. Nella società di

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Incredibile iniziativa del Comune veneto, che ha deciso di consentire l’accesso alla città solo su prenotazione. Vediamo i dettagli.

Nella società di oggi, dove tutto è pianificato nel dettaglio, la mitica “prenotazione” è ormai diventata la chiave d’accesso a qualsiasi servizio: se vogliamo un tavolo al ristorante dobbiamo prenotarci, se vogliamo sostenere un’esame universitario dobbiamo prenotarci e se vogliamo andare a Venezia…

Presto dovremo prenotarci. E questo non significa che dovremo prenotare il soggiorno o il battello. No, no, dovremo prenotare proprio l’ingresso in città. È l’assurda idea del Comune veneto, il quale ha stabilito che dal 2022 per entrare nella laguna da turista sarà necessaria una prenotazione.

Prenotazione che, tra l’altro, non sarà neanche gratuita. Il sindaco Luigi Brugnaro e la sua giunta comunale hanno infatti stilato un vero e proprio listino prezzi, il quale prevede una quota di 6 euro per chi “sbarcherà” in giornate ordinarie, di 8 euro per chi vorrà farlo in quelle da “bollino rosso” e addirittura di 10 euro per chi vorrà visitare la nei giorni più richiesti.

Insomma, l’intenzione sembrerebbe quella di vendere gli ingressi in città come dei biglietti teatrali, trasformando un Patrimonio Mondiale dell’UNESCO come Venezia in un autentico business. Un business che frutterà miliardi di euro visto il numero elevato di visitatori (circa 10 milioni all’anno).

Senza contare, inoltre, i soldi dei multati. Chi si presenterà nella laguna senza prenotazione, infatti, dovrà pagare una penale che oscillerà tra i 100 e i 450 euro. E menomale che, a sentire il sindaco, dovrebbe essere soltanto uno stratagemma per gestire i flussi turistici della città…

A noi sembra più un “trucco” per spillare soldi ai malcapitati (e disinformati nel caso delle multe) turisti. Contiamo, però, sulla buonafede del Comune, sperando che i soldi incassati vengano poi reinvestiti in opere ed iniziative che possano valorizzare una città (a quanto pare) talmente bella da richiedere persino una prenotazione per visitarla.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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