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L’Università di Verona si scaglia contro il Congresso Mondiale della Famiglia

L’Università di Verona si scaglia contro il Congresso Mondiale della Famiglia

I prossimi 29-30-31 marzo si terrà a Verona il Congresso Mondiale della Famiglia, l'Università e il Rettore Nicola Sartor si oppongono. Il Congresso

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I prossimi 29-30-31 marzo si terrà a Verona il Congresso Mondiale della Famiglia, l’Università e il Rettore Nicola Sartor si oppongono.

Il Congresso Mondiale della famiglia che si terrà nella città veneta a fine marzo divide le opinioni della città e l’Università ha preso una posizione ben definita. Più di 160 professori e professoresse si sono scagliati contro l’iniziativa con il sostegno del Rettore Nicola Sartor.

Il Congresso Mondiale della Famiglia

In questi giorni la notizia è presente sulle prime pagine di tutti i giornali, ma di cosa stiamo parlando? Il Congresso Mondiale della Famiglia è un evento internazionale che porterà a Verona una serie di relatori che avranno modo di esprimersi su tematiche molto delicate. Tra i temi che saranno trattati sicuramente si andrà a sostenere la tesi di del creazionismo e quindi il fatto che uomini e donne per natura debbano ricoprire ruoli diversi all’interno della società. Si tratterà anche il tema dell’omosessualità nei termini in cui questa debba essere una “malattia” che può essere curata.

Altri temi al centro del congresso, come riporta il sito dedicato, saranno:

  • La bellezza del matrimonio
  • I diritti dei bambini
  • Ecologia umana integrale
  • La donna nella storia
  • Crescita e crisi demografica
  • Salute e dignità della donna
  • Tutela giuridica della Vita e della Famiglia
  • Politiche aziendali per la famiglia e la natalità

Il Congresso ha lo scopo di riunire importati esponenti che condividono questo tipo di visione, nel 2018 l’evento era stato ospitato in Moldavia dal Presidente Moldavo Igor Dodon, mentre nel 2017 in Ungheria.

L’Università di Verona si oppone

L’iniziativa che ha portato l’Università di Verona a schierarsi deliberatamente contro questo evento internazionale parte dal Dipartimento di Scienze Umane. La motivazione principale che gli organizzatori tengono a sottolineare è che le tesi che si andranno a trattare risultano completamente prive di fondamento scientifico. Ma non solo, se ci pensiamo, la diffusione di determinate tesi, che la scienza ha già ripetutamente confutato, sicuramente contribuirebbero a danneggiare le condizioni di determinate minoranze della nostra società: le donne in generale e la comunità LGBTQA. Sembra quasi un ritorno al passato, no?

Le motivazioni del Dipartimenti di Scienze Umane

In una interessate intervista al direttore del Dipartimento di Scienze umanisticheRiccardo Panattoni spiega le principali motivazioni. Il Direttore ci tiene a sottolineare, infatti, che la presunta scientificità con la quale il Congresso porta avanti determinate posizioni può costituire un inganno per i cittadini.

Voi che ne pensate? Questo Congresso Mondiale per la Famiglia costituisce effettivamente un rischio o un inganno? 

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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