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Peter Tabichi, il miglior insegnante del mondo

Peter Tabichi, il miglior insegnante del mondo

Il miglior insegnante del mondo è Peter Tabichi, un francescano che insegna matematica e fisica in un piccolo villaggio del Kenya. Peter Tabichi, il

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Il miglior insegnante del mondo è Peter Tabichi, un francescano che insegna matematica e fisica in un piccolo villaggio del Kenya.

Peter Tabichi, il trentaseienne frate francescano, è stato riconosciuto da pochi giorni come il miglior insegnante del mondo, dal Global Teacher Prize della Varkey Foundation, ricevendo in premio 1 milione di dollari, che dovrà essere userato a scopi didattici. Peter insegna matematica e fisica in una scuola secondaria di Pwani, un piccolo villaggio del Kenya situato nell’arida Rift Valley. Qui, le classi sono composte da circa 58 allievi, di cui molti orfani e il 30% vive al limite della sussistenza.

Non è facile seguirli ciascuno nella propria fase di crescita continuamente intralciata: oltre alle condizioni di estrema precarietà e sostentamento, numerosi sono i casi di abuso di droga, gravidanze indesiderate, abbandono scolastico e suicidio.

Riuscire non solo a svolgere l’attività d’insegnamento in modo eccellente, ma anche riconsegnare gli alunni alla società come soggetti pienamente attivi e in grado di promuovere iniziative, spiega Peter, è una grandissima soddisfazione. Poi, aggiunge, che i ragazzi e le ragazze che usciranno fuori dall’Africa, saranno grandissimi ingegneri, scienziati, imprenditori, ed emergeranno a livello internazionale.

I suoi studenti infatti già hanno spiccato il volo: si sono qualificati come vincitori del premio “The Royal Society of Chemistry” per aver saputo sfruttare la vegetazione locale per generare elettricità. E adesso si sono qualificati e si stanno preparando per l’international Science and Engineering Fair 2019 che si terrà in Arizona, Usa.

Ma i meriti di Peter Tabichi non terminano con l’orario scolastico. Agli alunni che trovano difficoltà nell’apprendimento, offre ripetizioni gratuite a domicilio, e nel week end incontra le loro famiglie. Concluse le sue attività didattiche, si occupa della sua associazione, il Peace Club, dove insegna a dialogare e a superare ostacoli fra differenze etniche, e, nel tempo residuo, aiuta le famiglie a migliorare le proprie tecniche di coltivazione. Inoltre Peter dona l’80% del suo stipendio alla propria comunità, per consentire a più persone possibili l’acquisto di libri, e il pagamento delle rette scolastiche.

#FacceCaso

Di Bianca Ruffolo

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