Non si trova traccia del rinnovo del contratto dei docenti ne del progetto di legge per la riduzione delle classi molto numerose. E i soldi dove sono?
Non si trova traccia del rinnovo del contratto dei docenti ne del progetto di legge per la riduzione delle classi molto numerose. E i soldi dove sono?
Sui provvedimenti per la scuola, valutati in Parlamento in queste settimane, non si trovano i soldi (ve ne avevamo parlato QUI). È stato, quindi, scritto un parere critico, circa il Documento di economia e finanza, dalla commissione Cultura e Istruzione della Camera, dove si chiedono poste di bilancio sotto ogni atto per portare avanti le proposte della maggioranza e per garantire che eventuali revisioni della scuola pubblica non interessino il ministero dell’istruzione. Si teme una privazione di cultura e conoscenza.
Nel Def non si trovano notizie sulle necessità del mondo della scuola, a partire dal rinnovo del contratto dei docenti, 2019-2021. Sarebbe opportuno prevedere un rinnovo contrattuale più consistente. Come secondo punto, non ci sono investimenti per sostenere il progetto di legge per la riduzione delle classi pollaio. Classi molto numerose, infatti, limitano la qualità dell’offerta formativa e non concedono le stesse opportunità a tutti i cittadini. C’è anche la necessità di garantire livelli essenziali di prestazione del sistema scolastico in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Ma il contenuto del Def, sui mutamenti della scuola nei prossimi anni, risponde in maniera del tutto opposta alla volontà della commissione. Il governo giallo-verde non la pensa come i suoi deputati. Nel Documento economico finanziario è sottolineata la possibilità di risparmio nel mondo della scuola, visto che si prevede il decrescere graduale del rapporto spesa-Pil per un quindicennio. Dal 2022 questa riduzione è trainata dal calo di studenti dovuto alle dinamiche demografiche. Non è previsto nemmeno un aumento degli stipendi, per il quale nulla è detto nemmeno in riferimento al recupero dell’inflazione pregressa. Insomma, in questo Def 2019 non è stato previsto nemmeno un euro in più rispetto a quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2018, cioè cinque euro in media a lavoratore. Gli incrementi per i docenti saranno minimi allora, e i loro stipendi sono tra i peggiori d’Europa.
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