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Nella guerra dei dazi ci finiscono anche gli studenti

Nella guerra dei dazi ci finiscono anche gli studenti

La guerra dei dazi tra Usa e Cina sta creando grosse difficoltà all'economia globale. Alcune conseguenze finiscono per ricadere sugli studenti univers

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La guerra dei dazi tra Usa e Cina sta creando grosse difficoltà all’economia globale. Alcune conseguenze finiscono per ricadere sugli studenti universitari.

Il sogno di studiare in una prestigiosa università americana potrebbe presto sfumare chissà per quanto tempo per gli studenti cinesi. La guerra dei dazi in corso tra i due paesi rischia di ripercuotersi anche su quei ragazzi che hanno lasciato Pechino o Shangai per andare a completare la propria formazione superiore negli stati uniti.

E non sono in pochi. I college americani hanno accolto solo lo scorso anno 1,1 milioni di studenti internazionali. Un terzo dei quali proprio dalla Cina. A seguito delle ultime decisioni prese dai governi dei due paesi per proteggere le rispettive economie dalle ingerenze dell’altro i visti, le tasse e i costi dell’alloggio presso le strutture universitarie potrebbero lievitare vertiginosamente per i giovani del paese asiatico.

Gli atenei americani sono infatti delle vere e proprie aziende. E come tali producono import e export. Solo che i loro “prodotti di importazione” sono persone. Ragazzi spinti dal desiderio di laurearsi in America per aprirsi prospettive di carriera migliori. In quanto “merce di importazione cinese” però non sono esenti dalle tassazioni straordinarie imposte.

Negli USA peraltro, molti istituti lavorano a progetti di ricerca sofisticati. Strumenti di alta tecnologia, anche bellica. Il che fa entrare in gioco il discorso della protezione della sicurezza nazionale. Lo studente straniero potrebbe in realtà essere una spia. o, per lo meno, imparare il know-how necessario in un certo settore sensibile per poi riproporlo in patria e sottrarne il monopolio agli ideatori a stelle e strisce. Tutte motivazioni che andrebbero analizzate meglio nel dettaglio e non prese ideologicamente per vere o false. Ma la realtà dei fatti è questa.

Questo scenario, inoltre, ha anche un impatto negativo sulle stesse università, che vedrebbero ridotti i propri introiti dalle rette degli studenti cinesi. Considerando una media tra i 15.000 e i 20.000 dollari (in meno) per ogni (non) iscritto proveniente dalla terra dei dragoni, non è affatto assurdo ipotizzare possibili tagli alle ricerche e ai programmi. Si arriva quindi al paradosso, comune a tutte le guerre, che si producono più danni per se stessi di quanti non se ne vogliano fare ai “nemici”.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè 

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