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Striscioni: problemi a Torino

Striscioni: problemi a Torino

In questo periodo uno dei problemi più grandi sembra essere quello degli striscioni. Stavolta ci troviamo a Torino. Prima gli striscioni più simpatic

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In questo periodo uno dei problemi più grandi sembra essere quello degli striscioni. Stavolta ci troviamo a Torino.

Prima gli striscioni più simpatici del web contro Salvini, poi il Ministro degli Interni che ne modifica uno per un suo tweet adesso la rimozione di uno di loro all’Università di Torino. Insomma, gli striscioni sembrano essere il caso mediatico più importante di questo ultimo periodo.

Ma cosa è successo?

A Torino, precisamente in una delle sedi dell’Università, quella di Corso Unione Sovietica era stato appeso un lenzuolo con scritto “Più Froci, Meno Leghisti”. Appeso in occasione del Pride, sull’ondata del mese per i diritti della comunità LGBTQ+, lo striscione è stato rimosso dalla finestra perchè “lesivo del decoro della scuola”.

Il Collettivo della Facoltà di Economia dell’UniTo ha subito protestato contro questo gesto, fatto per contestare le dichiarazioni del neoeletto assessore Leghista Ricca che aveva definito la parata come gesto tra “l’antisionismo e la poligamia“. L’Università, a detta degli studenti del collettivo, ha anche minacciato di togliere l’aula data in autogestione all’associazione, che però non rinnega il gesto e continua la polemica.

L’assessore regionale, però, ribatte alla provocazione ricordando ai ragazzi che all’interno del corpo studentesco possono esserci studenti della Lega che potrebbero non essere d’accordo con l’esposizione di uno striscione del genere, che anche per lui va a rovinare l’immagine dell’Università.

Ancora, il collettivo spiega che l’uso della parola “Frocio” non è offensivo ma vuole sottolineare la rivendicazione di quel termine utilizzato anche all’interno della stessa comunità LGBTQ+.

Molte sono state le critiche all’Università e al suo gesto, visto ancora una volta come censura. Dall’altro lato, tanti si sono schierati con l’istituzione sottolineando che lo striscione non era in nessun modo rispettoso delle opinioni altrui.

Una sottile linea tra libertà d’espressione e rispetto che sempre più spesso entra nelle nostre case, in questo ultimo periodo.

#FacceCaso

Di Benedetta Erasmo

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