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Eroina e Rave party: la storia di Nicoletta salvata dalla Scuola

Eroina e Rave party: la storia di Nicoletta salvata dalla Scuola

La giovane ragazza marchigiana grazie alla scuola e all'aiuto di San Patrignano ha ribaltato la propria vita. E ora l'università. Questo articolo dov

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La giovane ragazza marchigiana grazie alla scuola e all’aiuto di San Patrignano ha ribaltato la propria vita. E ora l’università.

Questo articolo dovrebbe parlare di scuola, in effetti. Ma la scuola questa volta c’entra relativamente, è sullo sfondo, sfocata. C’è una persona al centro dell’immagine, una ragazza. Il suo nome è Nicoletta, e si è diplomata da poco.

Ha passato l’esame di maturità pochi giorni fa, come molti suoi coetanei. Sembra normale. Ma Nicoletta non è normale, non è come gli altri. Un saliscendi emotivo l’ha portata a 14 anni a provare l’eroina, a perdersi. Ma la comunità di San Patrignano l’ha aiutata, l’ha salvata. Ed ora il tunnel profondo e buio della dipendenza sembra solo un lontano ricordo.

Mi sono sempre sentita sperduta, un pesce fuor d’acqua. E in questo non-senso l’unico posto dove mi sentivo qualcuno era la scuola”, racconta Nicoletta a l’Avvenire.

A volte, quando ormai avevo già cominciato a farmi, mi presentavo senza libri e senza giustificazioni. E il vicepreside, che mi voleva bene, mi prendeva, mi permetteva di stare seduta al mio banco”. Si, perché Nicoletta a 13 anni già faceva uso di cocaina. A 14, poi, sono arrivate le siringhe, i piccoli furti e le comunità per i minori.

Sono stata in una comunità fino a 18 anni, poi me ne sono andata. Era un altro fallimento, mi vergognavo, e così ho cominciato a vivere solo per la droga, per i rave party”.

Ma per fortuna questa storia ha un lieto fine: arriva la comunità di San Patrignano, conosciuta grazie ad un incontro. Un padre di uno dei ragazzi della comunità la conosce al Sert di Ancona e le parla di quei ragazzi, di futuro, di ricominciare a camminare in avanti.

Oggi Nicoletta ha superato lo scoglio più facile, la maturità, e si appresta a ricominciare: “Parlo bene le lingue, voglio diventare un’interprete. Il futuro mi fa paura, ma voglio buttarmici dentro”.

In bocca al lupo allora, Nicoletta.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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