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Bullizzato dallo staff della scuola: in Texas scoppia il caso Juelz

Bullizzato dallo staff della scuola: in Texas scoppia il caso Juelz

Andato a scuola con un taglio nuovo, lo vedono rientrare a casa con i capelli colorati col pennarello. I genitori fanno scattare la denuncia. Che pen

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Andato a scuola con un taglio nuovo, lo vedono rientrare a casa con i capelli colorati col pennarello. I genitori fanno scattare la denuncia.

Che pensereste se vostro figlio tornasse a casa, dopo la scuola, con i capelli colorati con un pennarello? Sicuramente gli chiedereste il perché, e lui nel 99% dei casi vi parlerebbe di uno scherzo dei compagni. Ma c’è un 1% delle volte nel quale non andrebbe così.

Cos’è successo

È quanto è accaduto alla Berry Miller Junior High di Pearland, Texas. Juelz Trice, giovane ragazzo di colore, è andato a scuola ed è tornato a casa con i capelli colorati da un pennarello. Il fatto strano è che a compiere il gesto non siano stati i compagni, bensì lo staff della scuola.

Juelz quel giorno si era recato in aula con un nuovo taglio di capelli (vi mettiamo qui il link della ABC per vederlo); parliamo di un taglio “giovane”, di moda tra i ragazzi afroamericani: una bella “M” sulla tempia. Bello o non bello, questo non sta a noi giudicarlo, ma i fatti successivi sono abbastanza chiari.

Il ragazzo viene bloccato e la “M” pitturata con un pennarello nero, per fare apparire i capelli in linea con il “dress code” dell’istituto.

La reazione

Veder tornare a casa Juelz conciato in quel modo deve aver fatto parecchio arrabbiare i suoi genitori: denuncia immediata è stata la conseguenza.
“Ridevano mentre coloravano la sua testa. Juelz si è sentito profondamente umiliato” ha dichiarato Randall Kallinen, l’avvocato di famiglia, interpellato proprio dalla ABC.

Le scuse ufficiali

A nulla sono valse le scuse da parte dello staff e della scuola. La famiglia, non paga delle scuse e delle modifiche apportate al codice di abbigliamento, ha deciso di procedere in ogni caso per per le vie legali.

L’episodio si è comunque verificato”, ha detto Angela Washington, madre del ragazzo. “Nessun adulto può pensare che questa sia la maniera migliore di gestire una situazione del genere”.
Come darle torto?

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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