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Alla Sapienza, a lezione da un premio Nobel

Alla Sapienza, a lezione da un premio Nobel

Il fisico delle onde gravitazionali Barry Barish, Nobel nel 2017, terrà un corso di studi all'università La Sapienza di Roma. Partirà il 10 ottobre.

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Il fisico delle onde gravitazionali Barry Barish, Nobel nel 2017, terrà un corso di studi all’università La Sapienza di Roma. Partirà il 10 ottobre.

Quest’anno l’università La Sapienza di Roma avrà tra i suoi docenti il premio Nobel per la fisica 2017 Barry Barish. Dal 2011 il Miur ha istituito presso il dipartimento di Fisica la “Cattedra Enrico Fermi”, assegnata annualmente ai massimi studiosi internazionali di specifici campi di ricerca, per affrontare con essi un ciclo di lezioni. Per l’anno accademico 2019-2020, che si accinge ad iniziare, si è scelto di approfondire i “misteri” della materia oscura, delle onde gravitazionali e delle nuove frontiere in tale campo d’indagine. Esattamente il ramo di ricerca cui il dott. Barish si è dedicato, vincendo il riconoscimento assegnato a Stoccolma.

A partire dal 10 ottobre, fino al 19 marzo, studenti, ricercatori, appassionati e curiosi potranno assistere alle lezioni dello scienziato americano nell’Aula Amaldi, presso il dipartimento di fisica, sito nel complesso della città universitaria. E la scelta della data di inizio non è casuale.

Tra due giorni, infatti, ricorrerà il Gravitational wave day 2019. L’iniziativa, organizzata dall’Amaldi Research Center (quindi anche la scelta dell’aula di lezione non è una coincidenza), che celebra la rivelazione delle onde gravitazionali. Fu proprio Barry Barish, insieme a Rainer Weiss e Kip Thorne, nel settembre del 2015, ad osservare per la prima volta ciò che Albert Einstein aveva ipotizzato un secolo fa. Queste onde, generate da eventi violentissimi dell’universo (collisioni di buchi neri, esplosioni di supernove o lo stesso big bang da cui tutto è iniziato), non erano mai state viste direttamente. L’equipe di studiosi statunitensi ci è riuscita, dando un grosso contributo alla comunità scientifica. La scoperta è, di fatto, la conferma definitiva della teoria della relatività e apre a nuove finestra di osservazione dell’universo e dei corpi celesti.

Il contributo della Sapienza

La stessa Sapienza, peraltro, ha partecipato al raggiungimento del risultato. Barish ha lavorato negli USA con il rilevatore LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory). Contemporaneamente in Europa, presso Pisa, l’interferometro VIRGO raccoglieva e analizzava dati sulle vibrazioni spazio-temporali. Proprio in questa fase i ricercatori dell’ateneo romano sono stati fondamentali.

Nella presentazione del corso sul sito dell’Università, si sottolinea quanto sia motivo d’orgoglio commemorare il ricordo di un genio come Fermi, legando il suo nome alla promozione della conoscenza della fisica moderna.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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