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Deepnude, la nuova moda (perversa) del web

Deepnude, la nuova moda (perversa) del web

I deepnude impazzano sul web: è ricerca alla app migliore. Dopo i deepfake, che non pochi problemi hanno causato a molti ragazzi, arriva sul web il de

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I deepnude impazzano sul web: è ricerca alla app migliore. Dopo i deepfake, che non pochi problemi hanno causato a molti ragazzi, arriva sul web il deepnude.

Il deepnude impazza in Italia, e non solo. Dopo il servizio de’ Le Iene di qualche giorno fa, non si parla d’altro. Come mettere un freno a questa moda? Come difendersi di fronte all’ennesimo brutto scherzo del web?

La storia dei deepfake

Tutto è iniziato con i deepfake, video o immagini basati sulla tecnologia omonima, usata per “combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini” falsi.

Cosa vuol dire? Per capirlo, basta cliccare qui. Quello che parla nel servizio di Striscia è un attore, non il vero Matteo Renzi, sebbene le immagini suggeriscano tutt’altro. Questa tecnologia, evolutasi poi nel deepnude, permette quindi di creare video o immagini ad alto rischio.

Immaginate l’elettore medio che, mentre fa zapping, vede di sfuggita un Renzi qualsiasi in tv dire parolacce e stupidaggini: secondo voi cercherà di approfondire o trarrà le sue conclusioni in pochi secondi?

L’evoluzione in deepnude

In poco tempo, si è poi passati da deepfake a deepnude. Numerosissime le celebrità di cui si sono trovati video o foto hot online.

“I deepfake pornografici emersero su internet nel 2018, in particolare su Reddit…il primo che attirò l’attenzione di molti fu il deepfake di Daisy Ridley”, si legge su wikipedia.

Altri raffiguravano celebrità come Emma Watson, Ariana Grande, Katy Perry, Taylor Swift o Scarlett Johansson. Le scene non erano reali, ma erano create grazie all’intelligenza artificiale. Furono cancellati poco tempo dopo”.

La tecnologia alla base del deepnude

La tecnologia alla base di questa trovata, prende il nome di GAN, che sta per “Rete generativa avversaria”. Questo tipo di software permette di generare un’immagine sempre più realistica di un corpo femminile nudo, partendo da una foto di una ragazza vestita.

Attraverso errori e studi minuziosi, è lo stesso software a migliorarsi man mano, riuscendo a creare, dopo diversi tentativi, un’immagine sempre più “fedele” ad un ipotetico nudo originale.

E distinguere la finzione dalla realtà diventa sempre più difficile.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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