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Green Atlas e Progetto Roma Tre, insieme per l’ambiente [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Green Atlas e Progetto Roma Tre, insieme per l’ambiente [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Green Atlas e Progetto Roma Tre hanno dato vita ad una collaborazione con uno scopo ben preciso: proteggere l'ambiente. Scopriamo come. Tra gli argom

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Green Atlas e Progetto Roma Tre hanno dato vita ad una collaborazione con uno scopo ben preciso: proteggere l’ambiente. Scopriamo come.

Tra gli argomenti più dibattuti di questi ultimi mesi c’è senza alcuna ombra di dubbio la necessità di un’attenzione maggiore verso le sorti del pianeta, verso l’ambiente, una tematica in grado di mobilitare le masse e di far scendere in piazza milioni di ragazzi in tutto il mondo.

E il coinvolgimento dei giovani nella tutela dell’ambiente è sicuramente l’obbiettivo principale della neonata collaborazione tra il gruppo studentesco universitario Progetto Roma Tre e l’associazione umanitaria no-profit Green Atlas. In attesa di farvi presto sentire la loro voce anche in radio, noi di FacceCaso li abbiamo incontrati per conoscerli meglio. Ecco che cosa ci hanno detto.

Quando, come e perché nasce Progetto Roma Tre? E quando, come e perché nasce Green Atlas?

Eduardo Isidori (Presidente Progetto Roma Tre): Progetto Roma Tre nasce nel 2002 dalla volontà di quattro ragazzi di creare un’associazione studentesca sul modello americano, in grado cioè di unire degli amici all’interno dell’ambiente universitario elevando alcuni valori apartitici comuni.

Jacopo Gasparetti (Vice-presidente Green Atlas): Green Atlas nasce lo scorso anno come gruppo di ragazzi che faceva capo ad Alessando Fornaciari (il presidente ndr) e che voleva discutere dell’ambiente staccandosi dall’etichetta di ambientalismo e rimanendo al di fuori dal cosiddetto “ghetto ambientale” e allo stesso tempo togliere ragazzi dalla strada indirizzandoli verso qualcosa di utile.

Sul sito di Green Atlas c’è una bellissima frase di Al Gore, che della salvaguardia ambientale ha fatto un po’ il cavallo di battaglia della sua politica. Ecco, secondo voi quanto è importante la politica a livello di sensibilizzazione nella tutela dell’ambiente?

Jacopo: E’ chiaro che è fondamentale ma noi abbiamo capito anche che per avvicinare i giovani a questo tema non si possono fare soltanto discorsi politici. L’unico modo per coinvolgerli realmente è portarli all’interno di questo progetto, fargli capire la vera portata del problema. Noi, ad esempio, aderiamo alla piattaforma FridayForFuture ma con l’obiettivo di dare continuità alle manifestazioni con la pratica, perché singolarmente non possiamo fare nulla su scala globale ma nel nostro piccolo si.

E a proposito di ambiente e sensibilizzazione , una delle ultime iniziative a sfondo ambientale di Roma Tre è stata la distribuzione gratuita di oltre 30.000 borracce in alluminio, un’idea che è stata accolta con grande entusiasmo dagli studenti, segno che forse la volontà dei giovani è quella di guardare al futuro con maggiore rispetto verso l’ambiente. In che modo Progetto Roma Tre si sta facendo portavoce di questa volontà?

Eduardo: E’ vero, l’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo ma io credo che l’impegno dei ragazzi in questo senso debba essere veicolato. In altre parole crediamo che sia compito di chi vuole rendere migliore la vita comune come noi provare a migliorare innanzitutto noi stessi e gli spazi che utilizziamo. E per farlo è necessario far maturare negli studenti la consapevolezza del loro impatto sull’ambiente nell’arco dell’intera giornata.

Riccardo Malighetti (Consigliere degli Studenti): Diciamo che con la distribuzione delle borracce è stato fatto un piccolo passo ma per rendere l’università completamente plastic-free i passi da fare sono ancora tanti e saranno passi che spingeranno l’ateneo verso un XXI secolo sempre più europeo.

Prima abbiamo accennato a Greta Thumberg, uno dei personaggi più influenti e discussi del momento. Voi che cosa pensate di quello che ha fatto e soprattutto che impatto hanno avuto le sue idee sulla politica delle vostre associazioni?

Riccardo: Secondo me il lavoro che ha fatto Greta è stato impeccabile e fondamentale per rendere attuale questo problema. Questo è il mio pensiero ovviamente ma siamo un gruppo politicamente eterogeneo, perciò non è escluso che tra di noi ci sia qualcuno che la pensa in maniera differente.

Jacopo: Totale stima per lei perché, al di là di chi può averla finanziata, ha avuto il coraggio di farsi portavoce di qualcosa di importante e il suo messaggio per noi non può che essere un’arma in più.

Quali progetti avete in programma per il futuro? Potete anticiparci qualcosa?

Riccardo: Innanzitutto questa collaborazione con Green Atlas ci porterà a sostenerli attivamente nella riqualificazione degli spazi universitari e in tutti gli altri progetti che cureranno.
Eduardo: Aggiungo che questa collaborazione è assolutamente compatibile con la nostra filosofia, che è quella di risolvere problemi sociali creando vita intorno agli ambienti universitari, senza dover ricorrere all’intervento delle forze dell’ordine. In questo modo gli ambienti vengono riqualificati in automatico.

Paolo Russo (Green Atlas): Per prima cosa stiamo avviando dei progetti per raccogliere capi d’abbigliamento e questo sarà possibile grazie alle collaborazioni che abbiamo con le parrocchie e con altri enti esterni a Green Atlas come Progetto Roma Tre e che ci aiutano a stabilire dei contatti con le varie realtà di quartiere.
Jacopo: Inoltre abbiamo in programma una pulizia di mezzo EUR che faremo questo fine settimana insieme a scuole elementari e medie della zona. A fine novembre, poi, scenderemo in piazza con FFF ma con una manifestazione indipendente nella quale porteremo in piazza il nostro striscione “Le Monde Est Nous” e concluderemo in bellezza il mese completando la pulizia del ventesimo parco di Roma.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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