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Francia: la precarietà uccide, ci pensano i giovany

Francia: la precarietà uccide, ci pensano i giovany

Gli studenti francesi, dopo l’estremo gesto del giovane 22enne studente di Scienze Politiche Anas K che si è dato fuoco, hanno dato inizio a rivolte n

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Gli studenti francesi, dopo l’estremo gesto del giovane 22enne studente di Scienze Politiche Anas K che si è dato fuoco, hanno dato inizio a rivolte nelle università in tutta la Francia.

Giovany, oggi siamo in Francia. “La precarité tue”, la precarietà uccide. Così hanno scritto gli studenti francesi sul muro del ministero dell’istruzione a Parigi.

Che è successo?

Tutto è cominciato con un post su Facebook del giovane Anas K, studente di Scienze Politiche di soli 22 anni, nel quale confessava le proprie difficoltà economiche, le proprie paure e la sfiducia nel futuro. Nel suo discorso ha poi continuato accusando le tre legislazioni passate, includendo la leader del partito di estrema destra Marine Le Pen, e l’UE di averlo assassinato. La conclusione di questo grido social di disperazione conclude con il desiderio che i proprio compagni continuino la lotta per i propri diritti. La questione della mancanza di prospettive per i giovani studenti è sempre un tema centrale delle questioni sociali e politiche del mondo universitario.

E poi?

Dopo il gesto di Anas K gli studenti di tutta la Francia da Parigi a Lione hanno fatto sentire la propria voce, a Lyon 2 hanno bloccato l’accesso il campus con delle barricate improvvisate, a Parigi hanno invaso il ministero dell’istruzione chiedendo le dimissioni del ministro stesso Frédeérique Vidal. Nell’università di Lille un gruppo di studenti ha fatto irruzione nell’anfiteatro dove avrebbe dovuto svolgersi una conferenza riguardo la crisi democratica presieduta dall’ex presidente Hollande che è riuscito a fuggire senza conseguenze mentre gli studenti stracciavano i suoi libri.

Epilogo…

Al centro della rabbia c’è sempre l’insicurezza, la paura che sia tutto per nulla, che non importi quanti sforzi uno possa fare, quando le soluzioni sembrano essere miserabili. Anas K ora è in ospedale, le ustioni coprono il 90% del suo corpo ed è in condizioni gravissime, mentre gli studenti che avevano occupato il ministero a Parigi si sono dati alla fuga prima dell’arrivo della polizia.

La voce degli studenti non può essere ignorata, perché per il proprio futuro non si smetterà mai di lottare.

#FacceCaso

Di Alessandro Mameli

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