Partirà da una scuola primaria in Toscana a Seravezza il nuovo progetto “Mi Centro” per i giovanissimi. Apprenderanno la meditazione zen per sconfigge
Partirà da una scuola primaria in Toscana a Seravezza il nuovo progetto “Mi Centro” per i giovanissimi. Apprenderanno la meditazione zen per sconfiggere stress e ansie favorendo il rapporto con sé stessi.
La novità assoluta della meditazione come attività scolastica si pone obiettivi molto ambiziosi: dalla sconfitta del bullismo, all’aumento della concentrazione e della serenità nelle aule.
Incipit
Alla base della meditazione si pone la coscienza del presente, il “qui e ora”. Una mente disciplinata e allenata attraverso le tecniche di meditazione, la maggior parte delle quali importate dall’india, riesce a ridurre se non addirittura ad azzerare l’impatto negativo che le esperienze vissute hanno sui pensieri e sull’umore.
Molto spesso, specialmente tra i giovanissimi, traspaiono le situazioni difficili nella vita di un individuo dai comportamenti aggressivi che esso assume nei confronti degli altri. Da qui il collegamento della meditazione come potenziale rimedio all’insurrezione di atteggiamenti da bullo negli studenti.
Le novità però non si limiteranno alla sola meditazione.
Il progetto finanziato dall’amministrazione comunale porterà nell’istituto comprensivo di Seravezza anche altri tipi di iniziative quali il sostegno psicologico, la mediazione linguistica per studenti stranieri, l’insegnamento dell’inglese fin dalla scuola dell’infanzia e altre, il tutto volto all’ammodernamento dell’istruzione non solo nella didattica ma anche nella cura della serenità dei bambini.
Meditazione come cura?3>
Parliamo di una pratica ormai largamente diffusa in occidente e, almeno a detta di tutti i praticanti porta numerosissimi benefici allo stile di vita frenetico del mondo moderno. Così come gli atti di bullismo nelle scuole tanto quanto la frustrazione di una situazione lavorativa non soddisfacente possono essere attenuati dal vivere il “qui e ora” che la meditazione permette di vivere a pieno.
Sicuramente per i giovanissimi di Seravezza, tra un’ora di storia ed una di matematica, impareranno molto di loro stessi, in un contatto con la propria emotività che nella società moderna e digitale, sempre più isolazionista, si sta perdendo.
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