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Alla scoperta di Macao: tra casinò stratosferici e piccoli villaggi di pescatori

Alla scoperta di Macao: tra casinò stratosferici e piccoli villaggi di pescatori

Il mio viaggio a Macao è stata una rivelazione: sono partita pensando di trovarmi in una piccola Las Vegas e mi sono ritrovata in un posto a dir poco

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Il mio viaggio a Macao è stata una rivelazione: sono partita pensando di trovarmi in una piccola Las Vegas e mi sono ritrovata in un posto a dir poco delizioso. Vi racconto perché.

Sono partita da Pechino per trascorrere tre giorni a Macao e per scappare dai -4° che già pervadono la Capitale cinese. Non nascondo che sono partita con un bel po’ di pregiudizi su Macao: ero convinta che fosse solo una cafonata, solo casinò, solo un posto dove buttare via i propri soldi e trascorrere serate stile “una notte da leoni”. Ora vi spiego perché al contrario delle mie aspettative mi sono innamorata della città.

Soggiornare al Venetian

Con le mie amiche quando da Pechino stavamo organizzando il nostro viaggio ci siamo rese conto che il costo degli hotel a Macao è davvero elevato e di ostelli non ce ne sono. Sarà anche perché abbiamo prenotato solo due settimane prima, o perché proprio nel nostro weekend si teneva il “Gran premio”. Insomma, alla fine ci siamo dette “se dobbiamo andare a Macao allora facciamolo per bene”, e abbiamo prenotato una stanza proprio al Venetian, che alla fine si è rivelato essere non più caro delle opzioni più scadenti che avevamo valutato.

Per me che a Venezia (quella vera) ci sono nata e cresciuta è stato abbastanza strano, se non surreale. Una piccola Venezia con tanto di Piazza San Marco, Campanile di San Marco, Ponte di Rialto, Palazzo Ducale ecc…

L’hotel nel complesso è enorme, ci sono centinaia di ristoranti e tutti i negozi di qualsiasi brand possa venirvi in mente. Dentro c’è qualsiasi cosa, e penso non basti una settimana per visitarlo tutto. La cosa divertente è che alla reception hanno dovuto darci una mappa per spiegarci come arrivare alla nostra stanza, e il percorso non a caso prevedeva di passare proprio in mezzo al casinò.

Sentirsi (quasi) a Ipanema

Come saprete, Macao è stata prima una concessione e poi una colonia portoghese fino al 1999. Nel 1999 la Cina ha riassunto la sovranità sul territorio che comunque continuerà ad avere un alto grado di autonomia fino al 2049, così come stabilito negli accordi. Per questo motivo, la cosa divertente di Macao è che il Portoghese è lingua ufficiale anche se nessuno la parla o la capisce. Tutto, a partire dai cartelli stradali, fino a qualsiasi tipo di avviso è scritto in due lingue. É pura formalità, infatti gli abitanti non capiscono nemmeno i nomi delle strade se indicati in portoghese.

Altra cosa che rimanda al Portogallo, se non al Brasile è la tipica pavimentazione di marciapiedi e piazze nel centro storico. La stessa che si può trovare, per esempio, a Lisbona o sulla spiaggia di Ipanema a Rio: quella a onde bianche e nere.

Il centro storico di Macao è una vera chicchetta, la cultura cinese si mescola con armonia a quella europea e portoghese creando un mix dall’effetto sorprendente e davvero bello da vivere e vedere.

In ogni di strada, ovviamente, si possono assaggiare dei deliziosi Pasteis ancora caldi che non hanno nulla da invidiare a quelli che di Belém a Lisbona.

Al tramonto nel villaggio di pescatori

La parte che in assoluto mi è piaciuta di più di Macao è poco distante dalla zona dei casinò. Sembra quasi impossibile, ma con 10 minuti di autobus dal Venetian si arriva nell’Isola si Coloane, io mi sono innamorata. Affacciato sul mare si estende una sorta di villaggio di pescatori, con case di latta colorate appoggiate su palafitte a picco sul mare. Una meraviglia.

Dopo tre mesi di Cina, io e le mie amiche alla vista del mare e del suo odore ci siamo emozionate e ci è venuta voglia di una bella birretta accompagnata da una frittura di calamari. E proprio come accade nei sogni più belli siamo entrare in uno di questi ristoranti a picco sull’acqua e abbiamo gustato una delle fritture di calamari più buona delle nostre vite.

Insomma, se prima snobbavo Macao ora penso che sia posto delizioso, dove trascorrere un weekend davvero piacevole e rilassante. Per chi volesse saperne di più delle mie avventure cinesi, vi raccomando di seguire la mia rubrica “Cronache di una studentessa in Cina”.

A prossimo viaggio!

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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