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Il mio capodanno cinese tra virus e fuochi d’artificio

Il mio capodanno cinese tra virus e fuochi d’artificio

Un capodanno cinese particolare quest’anno incorniciato dall’emergenza sanitaria per il nuovo Coronavirus. Vi racconto la mia esperienza. Nell’ambito

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Un capodanno cinese particolare quest’anno incorniciato dall’emergenza sanitaria per il nuovo Coronavirus. Vi racconto la mia esperienza.

Nell’ambito del mio anno in Cina che vi sto poco a poco raccontando nella mia rubrica “Cronache di una studentessa in Cina” oggi vi porto a scoprire il capodanno cinese!

Purtroppo in questi giorni la Cina appare nelle notizie di tutto il mondo per la crisi generata dal nuovo Coronavirus. Quello di quest’anno dunque sarà un capodanno cinese diverso, incorniciato da una delle emergenze sanitarie più preoccupanti degli ultimi anni.

A Dali, provincia dello Yunnan

Ho deciso di trascorrere il Capodanno cinese nella provincia dello Yunnan insieme alla mia amica Meg che è venuta a trovarmi dall’Italia. Lo Yunnan è una regione ai confini della cina nel sud-ovest del Paese. La caratteristica principale della regione sono le tante minoranze etniche che vivono qui.
In particolare la città dove abbiamo deciso di trascorrere il capodanno cinese si chiama Dali ed è una vera meraviglia.

Preparativi e mascherine

Nei primi giorni di viaggio l’emergenza virus non sembrava essere così grave. Pochissimi per le strade indossavano le mascherine e le persone passeggiavano per i mercatini dal capodanno tranquillamente. Nel giro di due giorni tra il 20 e il 22 gennaio c’è stato un incremento nell’uso delle mascherine spaventoso. Ora non c’è nessuno che non ce l’abbia.
Le notizie ogni giorni si sono fatte più tragiche così come il clima di preoccupazione che si respira. In tutto questo il capodanno si è fatto sempre più vicino.

La vigilia di capodanno

Abbiamo trascorso la vigilia di capodanno visitando da città vecchia di Dali. Un susseguirsi di stradine deliziose contornate da case tipiche e decorazioni per l’anno nuovo. Mascherine a parte le persone sembravano tranquille nel sbrigare le ultime faccende prima dei festeggiamenti. Il mercato pullulava di persone intente a comperare gli ultimi ingredienti per la cena in famiglia e tutti i negozi di barbieri pienissimi di uomini di tutte le età intenti a farsi sistemare i capelli.

Il clima di festa si percepisce da tante piccole cose, in primis dalle meravigliose decorazioni rigorosamente rosse, dalle lanterne in ogni dove e dagli incensi enormi che vengono accesi davanti a ogni abitazione o negozio. E poi, attorno alle 4 del pomeriggio iniziano i fuochi d’artificio! I più comuni non fanno scintille colorate fanno solo un gran rumore e lasciano i marciapiedi ricoperti di coriandoli rossi. L’effetto è molto carino.

I festeggiamenti in ostello

Avevo selezionato accuratamente l’ostello che mi sembrava potesse offrirci i migliori festeggiamenti per il nuovo anno lunare. E non mi sono sbagliata: il nostro ostello ha preparato un barbecue e tanti ravioli per tutti gli ospiti. Purtroppo noi non ci siamo veramente godute il banchetto, perché le nostre preoccupazioni rispetto al virus ci hanno portate a voler interrompere il viaggio prima del previsto.
E così immerse tra mille fuochi d’artificio e botti di ogni genere abbiamo comperato i biglietti del nostro ritorno in Europa.
Oggi, il 25 gennaio, giorno del capodanno cinese, ci ritroviamo in un treno insieme ad altre centinaia di cinesi coperti da una o più mascherine per cercare di sfuggire il più presto possibile da questo problema. Le hostess spruzzano disinfettante a tutto andare tra le persone e i corridoi del treno e a nessuno è consentito di rimanere senza mascherina. Chi tossisce è invitato ad allontanarsi. A voi giudicare la tragicità della situazione.

Buon capodanno cinese a tutti, e felice anno del topo 🙂

#Faccecaso

Di Chiara Zane

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