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Rider, dal 2021 Just Eat li assumerà come dipendenti. BellaStoria!

Rider, dal 2021 Just Eat li assumerà come dipendenti. BellaStoria!

Buone notizie per i rider. Just Eat dal 2021 li assumerà come dipendenti. Passo avanti importante per riconoscere la loro professionalità e i diritti.

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Buone notizie per i rider. Just Eat dal 2021 li assumerà come dipendenti. Passo avanti importante per riconoscere la loro professionalità e i diritti.

In piena pandemia si stanno rivelando una risorsa imprescindibile. Sono i rider, circa 10mila in tutta Italia, che nonostante i lockdown garantiscono consegne a domicilio praticamente a tutte le ore. E almeno per loro in questo periodo sembra accendersi una speranza di veder migliorare le proprie condizioni lavorative. Ad aprire lo spiraglio è la multinazionale Just Eat, che dal 2021 li assumerà come dipendenti fissi. Il primo passo verso un accordo più generale per un reale inquadramento professionale di questi fattorini della gig economy?

La speranza è quella. Grazie ai rider molti ristoranti e locali potranno contenere un minimo le perdite. Ma vale anche per gli altri loro colleghi, attivi in settori diversi dalla ristorazione. Eppure i contenziosi attorno a questa forma di lavoro non sono mai arrivati ad una quadra definitiva.

Per la maggior parte si tratta di under 40. Il 22% under 29. Universitari che arrotondano o giovani in rampa di lancio che mettono da parte qualche piccolo guadagno per il futuro. Per tutti ci sono in ballo diritti, tutele, salari, ma un accordo tra sindacati e multinazionali, che gestiscono i servizi, di fatto ancora non c’è. A settembre la UGL aveva siglato un contratto con le principali grandi società, riunite sotto la sigla di “Assodelivery”. Ma una larga parte dei lavoratori del settore non lo ha mai riconosciuto, ritenendolo insufficiente a livello di garanzie. In particolare, si contestano le carenze su ferie, malattia, maternità, tredicesima e altri ammortizzatori sociali. Ora la nota società fondata in Danimarca nel 2001, ma con sede attuale a Londra, ha deciso di superare questa impasse.

Anche in Italia sarà applicato il modello “scoober”, basato sulle linee guida internazionali di un accordo aziendale, adattate alla legislazione italiana. Già in vigore in altri paesi, questo sistema concilia la flessibilità, legata al tipo di attività in base alla tipologia di contratto, full time o part-time, con una paga oraria. Il pagamento sarà quindi calcolato sull’intero turno coperto dal rider e non in relazione alle singole consegne. Queste al massimo potranno essere calcolate come ulteriore bonus.

Il progetto si svilupperà intorno ad alcuni hub sparsi per le città. Lì i rider ritireranno e riconsegneranno, per il proprio turno di lavoro, solo mezzi totalmente sostenibili, quali scooter elettrici o e-bike, i caschi, le giacche e gli zaini per le consegne. Tutti forniti da Just Eat.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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