L’Università degli Studi di Macerata sbarca all’interno di Animal Crossing - uno dei videogiochi più in voga del momento - con una nuova “Inclusione 3
L’Università degli Studi di Macerata sbarca all’interno di Animal Crossing – uno dei videogiochi più in voga del momento – con una nuova “Inclusione 3.0” come risposta alle lezioni a distanza.
Un’università marchigiana all’interno di un video gioco. Sì, è successo (anche se virtualmente) con l’ateneo UniMC di Macerata, che ha deciso di proiettarsi su Animal Crossing.
Ma andiamo con ordine: perché tutti amano questa comunità interattiva? Animal Crossing è una serie di videogiochi life simulator (ovvero simulatori di vita) targato Nintendo che è stato in grado di attirare milioni di utenti. Complice lo scopo del gioco, quello di avere la possibilità di creare interazioni all’interno di questa second life, un vero e proprio nascondiglio virtuale sullo sfondo di una nostra personalizzazione. In poche parole, costruiamo e (ri)viviamo una virtual life con i nostri avatar.
Il suo exploit si è presentato nei primi mesi di quest’anno che, coincidendo con l’arresto forzato dell’emergenza, è andato oltre i 20 milioni di download. L’Università di Macerata se ne è accorta e nel cuore di un fenomeno di tendenza, prende vita il progetto “Inclusione 3.0” con l’occasione di valorizzare una realtà virtuale affine a quella reale. Si vuole creare un nuovo punto di vista all’interno di questo binomio, fisiologicamente nato e forzatamente imposto, ma dal quale si vogliono trarre tutte le agevolazioni.
L’atollo universitario – addirittura definito come la nuova frontiera accademica – mette a disposizione tutto il necessario in questa comunità virtuale, passando dalle aule alle aree studio, arrivando a zone attive per un’istantanea interazione tra utenti.
Ci troviamo di fronte a un livello super saiyan della DAD (didattica a distanza) in cui l’ateneo, spinto dall’esigenza di rispondere alle necessità degli studenti e di voler “favorire politiche e pratiche inclusive” – come riportato nella presentazione sull’official site – “a misura degli studenti con disabilità, nonché per tutta la comunità universitaria”, ha raggiunto questi nuovi orizzonti.
Per il momento non possiamo fare altro che premere Start!
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