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Giornata contro la violenza sulle donne: perché non si parla di altre violenze?

Giornata contro la violenza sulle donne: perché non si parla di altre violenze?

Spesso è capitato di imbattermi in gente che, parlando della giornata contro la violenza sulle donne, affermava un “sì, ma non sono solo le donne a ri

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Spesso è capitato di imbattermi in gente che, parlando della giornata contro la violenza sulle donne, affermava un “sì, ma non sono solo le donne a ricevere violenza” ed avevano completamente ragione, ma il discorso qui è un altro…

Dal 1999 l’Onu ha dichiarato il 25 Novembre come giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E se l’Onu ha scelto una giornata da dedicare alle vittime di genere, un motivo pur ci sarà.

Si parla di violenza di genere femminile quando un uomo, nella maggior parte dei casi, usa violenza verbale e/o fisica, talvolta fino all’omicidio, nei confronti di una qualsiasi donna e/o compagna, con l’idea che questa gli “appartenga”, mascherandolo con un movente di “provocazione” o sentimentale che, diciamocelo chiaro, di sentimentale e di provocatorio ha ben poco.

Anche perché l’uomo si differenzia dagli animali per la ratio, perché riesce a controllare i propri impulsi, lo diceva già ai tempi Pitagora, nel 560 a.C., ma è una buona scusa per discolparsi e sentirsi innocenti, bisogna ammetterlo …

“Se ci rimandi a casa, non so quello che ci farà”. – “Quello che un uomo fa in casa propria sono affari suoi”.

Colgo una citazione dal romanzo “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, una storia di due donne afghane, ed il resto risulta abbastanza intuibile …

La lettura di scritti simili, ambientati non in occidente, fa riflettere quanto questa problematica non riguardi un singolo paese, ma sia di portata mondiale, luoghi in cui viene giustificato dalla “mentalità” e dunque considerato normale, oppure in posti dove viene occultato per vergogna e paura.

Non per forza bisogna andare tanto lontano, basta sporgere il naso dalla propria finestra per rendersi conto del vicino troppo aggressivo o delle urla provenienti dalle altre auto, quando un ragazzo sgrida e quasi dà uno schiaffo ad una ragazza per come si è vestita, senza chiedere il suo parere ma ascoltando magari il consiglio di un’amica, situazione a cui ho assistito in prima persona, in cui ci si sente paralizzati ed inermi.

Per questo si parla di violenza di genere, e no, non vanno fatti gli “auguri” alle donne, ma bisogna cercare di cogliere i piccoli dettagli di un malessere, e se ci fate attenzione, fidatevi, non è così impossibile capire la matrice di certi lividi.

Quindi cercate di fare attenzione alle vostre amiche, sorelle, ragazze e donne che conoscete, poi denunciate anche tutti gli altri tipi di violenza, dovete farlo, è legittimo, ma per oggi si cerca di ricordare un tipo di fenomeno, ahimè, troppo diffuso.

#FacceCaso

Di Alessia Sarrica

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