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Maradona, un “professore di vita” a modo suo

Maradona, un “professore di vita” a modo suo

Diego Armando Maradona è stato tante cose. E tra queste c'era l'anima del maestro, quello che ti fa sognare di essere come lui un giorno. Sulle pagin

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Diego Armando Maradona è stato tante cose. E tra queste c’era l’anima del maestro, quello che ti fa sognare di essere come lui un giorno.

Sulle pagine virtuali di questo giornale, noi parliamo di scuola, università, maestri. Chiaramente, spesso quest’ultima parola la usiamo come sinonimo di “professore”, “insegnante”. Ma Maestro può essere anche altro. Può essere molto più di qualcuno che riporta delle nozioni. Può essere un desiderio, un idolo, il sogno della persona che vorrei diventare. E a volte, per essere “magister” (dal latino “il più grande”), basta essere un piccolo uomo argentino di 1,65. E Maradona è ed è stato un maestro.

Perché abbiamo voluto fare le cose che faceva lui; perché chi non ha fantasticato almeno una volta di insaccarla di mano in una partita ai mondiali, ricordi la “mano de Dios”? perché ci siamo immaginati mentre scardinavamo le difese di tutti i migliori club italiani e del mondo.

Perché ci ha tenuti bambini trepidanti nel corpo di un adulto; perché avremmo voluto essere i migliori, quando la vita ci chiedeva di immaginarci Grandi, e guardavamo chi grande lo era sempre stato.

Perché strafarsi di cocaina non è da esempio, ma capire che un Dio può essere umano, lo è eccome; perché il tatuaggio di Che Guevara l’avremmo voluto tutti; no, magari non proprio un’effige del Che, ovvio, ma un’idea di identità dipinta sulla pelle: “guardami sono un rivoluzionario come lui, decido io dove va la mia vita”.

C’era una volta un maestro

Perché siamo tornati di corsa a casa, ancora i brividi incisi sulle braccia, quando “Mamma ho visto giocare Maradona, Ronaldo, Totti, Messi, Baggio, Gigi Riva…” e chissenefrega qual era il nome che vi ha fatto battere il cuore, ne è valsa davvero la pena.

Perché una città sta piangendo e si sta disperando. Una città di poeti e di mariuoli, la città culla dell’illuminismo italiano e della camorra; una città caratterizzata da uno spettro emotivo e umano ampissimo. Vedi Napoli e non muori mai; non muori davvero se rimani nel cuore di quella gente.

E allora Grazie Maestro. Grazie per averci fatto sentire, almeno una volta, almeno un secondo, in grado di poter diventare “il più grande”. Grazie per la tua umanità Diego. Grazie per gli errori. Per gli scudetti vinti da capitano di un outsider.

Grazie, grazie davvero per il bambino che sono stato. Quello che tu hai fatto sognare.

Oh mamma, mamma, mamma

Oh mamma, mamma, mamma

Sai, perché, mi batte il corazon?

Ho visto Maradona, ho visto Maradona…. “

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

 

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