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Molestie sulle donne: boom di denunce a Torino grazie a Instagram

Molestie sulle donne: boom di denunce a Torino grazie a Instagram

Due profili social gestiti da studenti dell'università di Torino si sono fatti portavoce di tantissime denunce di molestie e sulle donne. Una semplic

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Due profili social gestiti da studenti dell’università di Torino si sono fatti portavoce di tantissime denunce di molestie e sulle donne.

Una semplice domanda: “Sei mai stata molestata?” Con questo approccio diretto e schietto due profili Instagram hanno spronato migliaia di ragazze (e anche qualche ragazzo) a raccontare la loro esperienza. E le denunce si sono moltiplicate in poco più di 48 ore. Si tratta delle pagine Spotted_Polito e Unito_Spotted gestite, rispettivamente, da studenti del Politecnico e dell’Università di Torino. Di solito pubblicano vignette, meme e video divertenti.

Ma questa volta, sfruttando la popolarità tra i frequentatori dei due atenei piemontesi, hanno deciso di dare un segnale forte aiutando a far emergere dall’omertà generale un malcostume più diffuso di quanto si creda.

Chi ci ha scritto – spiega uno degli amministratori – si è fidato di noi, qualcuno dice di aver raccontato cose che non ha mai trovato il coraggio di dire a nessuno“. Probabilmente l’anonimato ha aiutato molto a far emergere determinate situazioni, senza esporre troppo le vittime.

Il numero elevatissimo di segnalazioni ha colto di sorpresa gli stessi ideatori dell’iniziativa. “Non ci aspettavamo questa valanga di messaggi. E’ qualcosa su cui riflettere, sono testimonianze toste“. I fatti venuti alla luce hanno prodotto una reazione anche al di fuori della rete. Le due università, per altro già attive nel contrasto alla violenza e discriminazione di genere con canali istituzionali dedicati, si stanno muovendo per approfondire la questione.

Questa bomba non ci coglie impreparati, ma sorprendono i numeri“. A parlare è la vicerettrice per le pari opportunità del Politecnico, Claudia De Giorgi che sottolinea: “I casi sono molti di più di quelli che vengono denunciati alla consigliera di fiducia dell’ateneo o al Comitato unico di garanzia“. Grazie a questa iniziativa, in sostanza, ci si sta rendendo conto che per intercettare questo tipo di soprusi non basta uno sportello di ascolto. Serve tenere sotto osservazione i canali di comunicazione più vicini all’universo delle nuove generazioni di studenti.

A tal proposito, è proprio la stessa De Giorgi ad aver compiuto un primo passo, pubblicando su Polito_ Spotted un messaggio per far sapere che le denunce non sono andate nel vuoto. L’ateneo è sempre al fianco di chi subisce e di chi stigmatizza comportamenti sessisti.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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