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Riforma degli istituti professionali: via la seconda lingua straniera

Riforma degli istituti professionali: via la seconda lingua straniera

Con la modifica dei piani di studio diciamo addio (forse) allo studio di un’altra lingua oltre l’inglese. Ci troviamo di fronte ad una riforma, quell

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Con la modifica dei piani di studio diciamo addio (forse) allo studio di un’altra lingua oltre l’inglese.

Ci troviamo di fronte ad una riforma, quella degli istituti professionali. Una riforma che tenta di ridare slancio a questo indirizzo di studio, fin troppo sottovalutato. C’è un problema però, l’eliminazione dal piano di studio della seconda lingua comunitaria.

Le direttive dell’UE in materia di istruzione hanno più volte ribadito l’importanza di studiare una seconda lingua oltre all’inglese per permettere il maggiore inserimento nel mondo del lavoro e soprattutto la maggiore integrazione nel sistema comunitario.

Al Ministro Fedeli è arrivata una lettera, firmata da moltissimi docenti che hanno visto diminuire o a volte anche scomparire la propria materia dall’offerta formativa, la maggior parte sono docenti di francese o tedesco, lingue importantissime per non dire necessarie per uno studente che alla fine dei cinque anni volesse sfruttate al massimo la libera circolazione in vigore nell’UE.

Francese e Tedesco, ma anche lo Spagnolo sono lingue cardine nell’integrazione europea che permetterebbero ai ragazzi di spaziare e di non cercare lavoro solo in Italia, soprattutto in un mondo così competitivo che la conoscenza di due lingue è praticamente d’obbligo.

Speriamo solo che questa comunicazione sia letta con attenzione, poi si vedrà.

Di Benedetta Erasmo

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