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HIV e Covid-19, la cura comune è il TG USA 2.0

HIV e Covid-19, la cura comune è il TG USA 2.0

In quest'edizione parliamo di un'importantissima scoperta circa l'HIV, del Covid-19 e dei suoi effetti sul cuore e di un algoritmo formidabile. Archi

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In quest’edizione parliamo di un’importantissima scoperta circa l’HIV, del Covid-19 e dei suoi effetti sul cuore e di un algoritmo formidabile.

Archiviato un 2020 difficile, continua a combattere contro il Coronavirus e ad indebolirlo con le sue bombe (ogni settimana una nuova Covid News nel box a metà articolo). È il TG USA 2.0 ladies and gentlemen, siete carichi per questa nuova edizione? Allora daje; anzi, C’MON!

HIV, la chiave per il vaccino è in Africa?

Incredibile scoperta di un team di ricercatori di Abbott e Johns Hopkins University e dell’University of Missouri, che, in collaborazione con l’Université Protestante au Congo e col National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha individuato diversi cittadini della Repubblica Democratica del Congo positivi all’HIV, ma con una carica virale molto bassa, se non addirittura non rilevabile. Gli studiosi sostengono che questi individui potrebbero costituire una svolta nella cura dell’HIV.

Curiosità della settimana: prima di qualsiasi esame, a tutti gli studenti della University of Virginia di Charlottesville viene fatta firmare una dichiarazione nella quale essi giurano di non aver ricevuto aiuti per il compito.

Il Covid spacca il cuore

O meglio, le sue cellule. A sostenerlo è uno studio condotto dalla Washington University, secondo il quale il Coronavirus è in grado di infettare le cellule del cuore, arrivando persino ad ucciderle. Che la malattia sviluppata in seguito ad un’infezione da Covid-19 fosse alla base di problemi al cuore si sapeva già, ma non se ne conosceva il motivo. Ora questa scoperta potrebbe aiutare i medici a capire come pianificare le terapie nei casi di positività più gravi.

Si è laureato a…Providence. Stiamo parlando dell’attrice statunitense Julie Bowen, che ha ottenuto una laurea in Rinascimento Italiano presso la Brown University nel 1991.

Leggere una lettera senza aprirla. Una magia? No, un algoritmo

Ad essere più precisi l’algoritmo, quello messo a punto da un gruppo di ricercatori del MIT guidato da Jana Dambrogio. Quest’ultima, insieme ad Amanda Ghassei dell’Adobe’s Creative Intelligence Laboratory, ha presieduto lo sviluppo di un algoritmo computazionale tridimensionale a raggi X in grado di leggere il contenuto di alcune lettere scritte tra il 1680 e il 1706 e mai aperte. L’algoritmo è stato descritto nel dettaglio su Nature Communications.

Per questa settimana è tutto cari lettori. Il TG USA 2.0 saluta, ringrazia e augura una buona giornata a voi e ai vostri congiunti. Inoltre vi invita to be careful (de ‘sti tempi più del solito) o, se preferite, a FacceCaso.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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