Finalmente una buona notizia Giovany! Saranno offerte 10 sedute gratis a tutti i bambini tra i 3 e i 17 anni in difficoltà a causa della pandemia. “O
Finalmente una buona notizia Giovany! Saranno offerte 10 sedute gratis a tutti i bambini tra i 3 e i 17 anni in difficoltà a causa della pandemia.
“Oggi abbiamo un problema di salute che riguarda i nostri bambini e adolescenti, che si aggiunge a quello della pandemia.” ha dichiarato Macron durante un incontro con il personale sanitario del servizio di pedopsichiatria dell’ospedale di Reims. Le sedute, che lo Stato si impegnerà ad offrire a tutti i Giovany dai 3 ai 17 anni che ne faranno richiesta, avverranno via Internet e dovranno essere prescritte dal proprio medico curante.
La Francia disporrà un rimborso forfettario per il professionista che si occuperà di gestire la seduta, che dovrà però essere prescritta da un medico.
Come riporta EuropaToday secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie, il ricorso ai servizi di psichiatria in Francia è aumentato del 40% nel 2020 e il 40% dei genitori dice di aver osservato dei segni di sofferenza nei figli durante il primo lockdown, soprattutto per la mancanza di relazioni sociali casata dalla chiusura della scuola.
Le conseguenze negative generate sulla salute mentale dalla pandemia e da quest’anno di continui periodi di lockdown allentate a periodi di distensione sono sotto gli occhi di tutti. Basta guardarsi intorno, parlare con amici e conoscenti e capire quanto siamo in emergenza anche su questo fronte. Eppure in Italia sembra che nessuno se ne sia mai interessato abbastanza.
In questi durissimi mesi ho letto decine e decine di articoli in cui psicologi ed esperti di tutti i tipi ne hanno parlato in toni molto preoccupati. Soprattutto ai Giovany è mancata quella socialità che avveniva nelle scuole, nei luoghi dello sport e del divertimento. A chi di noi non è mancato quel caffè con l’amico, il concerto o la partita di calcetto con gli amici? Come riportato su Will Media, secondo un sondaggio condotto da Ipsos per Save the Children, a un anno dall’inizio della DAD gli studenti tra i 14 e i 18 anni dicono di essere per il 31% stanchi, per il 16% irritabili e per il 15% ansiosi.
Non mi è mai capitato, però, di sentire o leggere le parole di un politico che si interessasse di questo tipo di problemi. In Italia, in particolare, l’investimento in servizi e in programmi di salute mentale a livello nazionale ha sofferto per anni grandissime limitazioni nei finanziamenti. Ora il problema è tornato ad essere più che mai sentito. La salute mentale non è mai stata citata negli obiettivi strategici del Ministero della Salute, che non ha mai posto il tema come rilevante. Si fa ancora, purtroppo, troppo poco. Da noi non esiste infatti una forma di assistenza psicologica di base universale, gratuita per tutti.
Eppure sembriamo averne bisogno, oggi più che mai.
Mi auguro che l’esempio francese potrà essere seguito anche nel nostro Paese dove, purtroppo, l’attenzione riservata a questo tipo di problematiche è sempre stata poca.
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