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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Saera

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Saera

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Saera a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Prima volt

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Saera a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Prima volta”.

PRIMA VOLTA è il singolo di debutto di SAERA, moniker della giovanissima cantautrice romana Sara Errante Parrino uscito per Sbaglio Dischi (in distribuzione The Orchard). Il sound del brano, curato da Winniedeputa, vive tra la black music, di cui Saera è appassionata da anni, e la nuova scena R&B; una scrittura matura e una voce ammaliante ci trascinano dentro un brano chill e avvolgente.

La cantautrice romana classe 1997 ci racconta i sentimenti di una storia estiva destinata a finire, “non vedo l’ora di mancarti” diventà così la frase simbolo di PRIMA VOLTA, ovvero la nostalgia di qualcosa che era destinata ad andare persa.

Prima Volta è lo specchio di un rapporto che non poteva nascere, o che, in realtà, non doveva. Non mi capita spesso di lasciarmi andare con una persona, ma travolta dalla magia estiva mi sono persa nel suo modo di fare, a volte irritante, ma allo stesso tempo affascinante. Succede di legarsi in poco tempo e non puoi farci nulla, sai che non durerà, ma ci sei dentro e continui fino all’ultimo secondo. Ci piaceva giocare con il nostro egocentrismo, quindi “non vedo l’ora di mancarti” era la frase più giusta da dire.
Prima Volta è nostalgia di qualcosa che sapevo sarebbe andato perso.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Che cosa significa per te Non vedo l’ora di mancarti?
Per me significa una dimostrazione d’affetto. Vuoi o non vuoi, se ti manca qualcuno è perché ci tieni davvero.

Come ti sei avvicinata alla musica?
Da piccola passavo ore al microfono a canticchiare, da Cappuccetto Rosso, a Jovanotti e ho anche improvvisato qualche canzone, una si chiamava “la mamma della mamma” che già dal titolo fa ridere.

Soul, R’nB e it-pop possono convivere?
Per come la penso io, nella musica non ci sono limiti o leggi che ci vietino di usare tutto quello che abbiamo a disposizione. Tutti cerchiamo sempre di dare una definizione a quello che produciamo, ma serve davvero? Le contaminazioni sono tutto.

Come racconteresti quell’estate che ha ispirato Prima volta?
Imprevedibile sicuramente. Avevo solo bisogno di stare con i miei amici, dopo un anno abbastanza difficile a livello emotivo, e poi inaspettatamente ho trovato chi mi capiva più del resto.

Ti sei mai cercata su Google? Cosa trovi e cosa vorresti trovare tra cinque anni?
Sì, lo ammetto, soprattutto per vedere se ho delle omonime. Ora penso di trovare solo foto orribili e vecchie, in futuro vorrei trovare foto del mio disco e dei miei live.

Questo è un portale dedicato agli studenti, quindi non possiamo lasciarti andare senza che tu ci racconti qualcosa del tuo percorso scolastico.
I miei anni a scuola sono stati molto altalenanti. Ho incontrato professori poco piacevoli, ma anche professori con una forte empatia. Mi sono buttata giù molte volte, non è stato proprio facilissimo, però ho capito cosa voglio e cosa non voglio fare nella mia vita. E poi ho una memoria pessima, pensa che tragedia fare un liceo scientifico e non ricordarsi nemmeno una formula di fisica o matematica.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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