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Tasse ridotte per le studentesse di alcuni corsi all’Università di Bari, la polemica

Tasse ridotte per le studentesse di alcuni corsi all’Università di Bari, la polemica

L’ateneo Pugliese ha deciso di ridurre le tasse per le studentesse iscritte a corsi di Laurea a basso tasso di iscrizioni femminili ed incentivarle ad

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L’ateneo Pugliese ha deciso di ridurre le tasse per le studentesse iscritte a corsi di Laurea a basso tasso di iscrizioni femminili ed incentivarle ad iscriversi, ma la decisione ha sollevato molte polemiche.

L’Università di Bari ha introdotto un’agevolazione economica legate alle tasse per studentesse iscritte a corsi a prevalenza maschile, potranno usufruirne le studentesse con Isee non superiore a 30 mila euro e iscritte a un corso di laurea con tasso di iscrizione femminile al di sotto del 30%.

Tra i corsi “tradizionalmente” a prevalenza maschile risultano quelli triennali in Informatica, Fisica, Scienze e Tecnologie Agrarie, Storia e Scienze Sociali. I corsi magistrali interessati dall’iniziativa sono invece Computer science, Data science, Medicina delle piante, Scienze Agro-ambientali e territoriali, Scienze e Tecniche dello sport, Scienze e Tecnologie dei materiali e Scienze strategiche marittimo portuali.

Il rettore Stefano Bronzini ha spiegato, come riporta la Repubblica, che nonostante le studentesse iscritte ai corsi dell’Ateneo sono circa il 62 per cento del totale, la percentuale si abbassa per alcuni corsi di laurea.

Dalla scarsa partecipazione delle donne a questi corsi di studio nasce poi la difficoltà ad accedere a determinati ambiti di lavoro, e ad accrescere il cosiddetto “soffitto di cristallo”. I laureati in carriere STEM e (Science, Technology, Engineering and Mathematicas) sono color oche hanno i tassi più alti di occupazione. Secondo un’indagine di AlmaLaurea del 2019, a cinque anni dall’Università hanno tassi di occupazione che vanno dal 92 al 93%.

La misura, accolta con favore da moltissimi, ha scatenato però anche molte polemiche. Su tutti è stata ripresa da molti quotidiani la dichiarazione del Senatore della Lega Pillon. Secondo Pillon la scelta dell’Università di Bari di incentivare lo studio delle materie scientifiche da parte delle ragazze è un modo per forzare l’uomo a uscire dai binari per cui era originariamente stato progettato. Pillon ha dichiarato cheè naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, mentre che le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all’accudimento.”

Questa dichiarazione ha suscitato moltissima indignazione da parte di chi non crede che queste siano parole possibili nel 2021. Persino la Ministra dell’Università Messa si è schierata a favore dell’introduzione dell’agevolazione. “Sostenere, anche con agevolazioni economiche le ragazze non significa automaticamente fare un torto ai ragazzi. Superiamo questa logica di contrapposizione, secondo la quale deve esserci qualcuno che perde laddove un altro guadagna.”

#FacceCaso

Di Beatrice Offidani

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