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Social Audio: i social network corrono ai ripari dal fenomeno ClubHouse

Social Audio: i social network corrono ai ripari dal fenomeno ClubHouse

Esplode il fenomeno social audio. Le maggiori piattaforme di social network stanno implementando funzioni per la fruizione dei contenuti vocali. In t

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Esplode il fenomeno social audio. Le maggiori piattaforme di social network stanno implementando funzioni per la fruizione dei contenuti vocali.

In tempo di pandemia il fenomeno ClubHouse ha rivoluzionato la fruizione dei contenuti sui social media. Negli ultimi mesi l’utilizzo della voce come mezzo di comunicazione è tornato sul mercato, lanciando il fenomeno social audio. Dopo oltre 10 anni in cui foto e video l’hanno fatta da padrone nella comunicazione online, sembra sia finalmente tornato il tempo dell’ascolto e del confronto.

Il merito di ClubHouse è stato quello di aver riportato all’attenzione del grande pubblico la comunicazione verbale. La radio ormai da anni era ascoltata da una nicchia di utenti appassionati. Così come i podcast, contenuto esploso negli ultimi anni, ma sempre di nicchia.

Con la pandemia siamo stati costretti ad ingegnarci e scoprire nuovi mezzi di comunicazione e socializzazione. Il punto di forza di ClubHouse, novità in un periodo noia e covid, è stato quello di non avere un’effettiva concorrenza: l’applicazione è esplosa nonostante avesse numerose pecche. All’interno dell’app agli utenti si apriva un mondo, grazie alla possibilità di interagire, conversare e confrontarsi con molte persone, su temi e notizie.

Le grandi aziende dei social non potevano rimanere a guardare l’esplosione del fenomeno social audio. Così, da subito, Telegram e Twitter hanno introdotto all’interno delle proprie applicazioni la possibilità di conversare con la voce proprio in stile ClubHouse, usufruendo di chat vocali. Apple e Spotify hanno implementato la funzione di abbonamento ai podcast dei creator all’interno delle loro piattaforme, con la possibilità, dunque, di retribuzione.

La rivoluzione più importante, tuttavia, pare arrivare da Facebook. Nei feed di Instagram si potranno pubblicare note vocali. Nell’app di Facebook saranno integrati i podcast e l’ascolto anche ad applicazione chiusa, grazie ad una collaborazione con Spotify. Anche qui ci sarà la retribuzione per podcaster. È ben evidente che questo sistema darà importanti strumenti ai creatori di podcast.

Facebook al momento sempre più avvantaggiato con la propria strategia social audio, ma è ancora presto per dire chi la spunterà. Noi, nel frattempo, godiamoci lo spettacolo e i nuovi contenuti!

#FacceCaso

Di Luca Matteo Rodinò

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