Alla Camera una proposta di legge del deputato Anzaldi per estendere il silenzio alle piattaforme online. Previste sanzioni da 1000 a 5000 euro per ch
Alla Camera una proposta di legge del deputato Anzaldi per estendere il silenzio alle piattaforme online. Previste sanzioni da 1000 a 5000 euro per chi viola l’embargo.
Il silenzio elettorale solitamente scatta il giorno del voto e il giorno prima sulle radio e le televisioni; consiste nel blocco delle comunicazioni di voto per non influenzare fino all’ultimo gli elettori. Ma adesso il deputato Pd Michele Anzaldi ha fatto una proposta di legge: “Le regole attuali sono ferme al 1956 e ad un aggiornamento del 1984. Mi sembra arrivato il momento di ampliare i confini del silenzio elettorale alla Rete, vista anche la diffusione capillare dei social network soprattutto tra i giovani”.
È molto semplice ciò che è stato proposto, due soli articoli:
– nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni, i candidati, i partiti, i movimenti e i gruppi politici organizzati non possano fare propaganda elettorale – diretta o indiretta – sui propri siti Internet e sui servizi di social network;
– contravvenire a questa norma comporta una sanzione amministrativa da 1000 a 5000 euro.
Ora, se la proposta Anzaldi sarà approvata dalle Camera, tutto il sistema che era fermo difatti al 1956 modificherà l’assetto delle comunicazioni e investirà, oltre a Facebook, Twitter e quant’altro anche i siti istituzionali di partiti e candidati.
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