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12 anni e un gesto estremo. Una giovane ragazza di Pordenone si lancia dalla finestra

12 anni e un gesto estremo. Una giovane ragazza di Pordenone si lancia dalla finestra

Una vita spezzata, sospesa tra insicurezze e bullismo. La fragilità dei 12 anni ce la ricordiamo tutti. Le insicurezze, la sensazione di non essere ca

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Una vita spezzata, sospesa tra insicurezze e bullismo.

La fragilità dei 12 anni ce la ricordiamo tutti. Le insicurezze, la sensazione di non essere capiti, ascoltati. La solitudine delle speranze disattese, le incomprensioni con i compagni di scuola, i genitori e gli insegnanti. Avere 12 anni significa attraversare un momento delicato, venire a contatto con una realtà dove non si gioca più, in cui sembra di non potersi più aggrappare a nessuna fantasia.
Una giovane ragazza di 12 anni ha deciso che tutto questo era troppo e ha deciso di mettere fine una volta per tutte alle sue infelicità, per questo, pochi minuti prima che la mamma la svegliasse la mattina, ha spalancato la finestra e si è lanciata nel vuoto.
Riporta a oggi lesioni alle gambe e alla colonna vertebrale, non è in pericolo di vita, ma si riprenderà a fatica e in un tempo piuttosto lungo.
Aveva premeditato il gesto: una decina di giorni prima, il 10 gennaio, aveva preparato le lettere d’addio per la sua famiglia e i compagni, ma non aveva ancora trovato il coraggio per compiere il gesto estremo e terribile. Per questo ha nascosto le lettere e ha finto una malattia pur di non dover tornare in classe dopo le vacanze di Natale.
Ai genitori chiede scusa per il gesto, desidera spiegare i motivi della sua decisione, desidera comunicare il disagio che l’ha portata ad uccidersi.
Ai compagni a cui vuole bene augura felicità, ai bulli, a chi ha contribuito alla sua sensazione crescente di angoscia e infelicità scrive: “Quando leggerete queste righe io sarò morta. Per alcuni di voi sarà certo una notizia bellissima.”
Ma per fortuna tutto questo non è successo e la ragazza, cadendo nel vuoto, ha urtato una tapparella aperta qualche piano più in basso, la quale ha attutito il colpo.
La procura dei minori di Trieste, luogo della vicenda, ha dichiarato che effettuerà indagini e interrogatori per capire quanto ha realmente influito il peso del bullismo nella scuola media della ragazza, considerando che nessuno tra insegnanti, genitori, compagni, si era reso conto dello stato di sofferenza della giovane a quanto dichiara la preside dell’istituto. A far chiarezza saranno anche i messaggi ricevuti, i dati nel computer della ragazza, le conversazioni su Whatsapp salvate nel cellulare.
Una vicenda finita meglio di come era iniziata ma che lascia aperte tante domande e due genitori in pena e una ragazzina di appena 12 anni che si affaccia alla vita ma che non vuole più vivere.

Di Silvia Noli

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