Lo studente ha insegnato a tutti noi che crederci e volerlo, tanto, spesso bastano Cosa possiede un ragazzo con la sindrome di Down meno di un suo coe
Lo studente ha insegnato a tutti noi che crederci e volerlo, tanto, spesso bastano
Cosa possiede un ragazzo con la sindrome di Down meno di un suo coetaneo? Nulla. Semmai ha qualcosa in più: un piccolo cromosoma, che si porta appresso sì difficoltà di apprendimento e motorie, ma che gli regala una immensa capacità emotiva che noi altri possiamo solo carezzare con l’immaginazione. Ed è di questa grande forza che si è servito Gianluca Spaziani, un ragazzo con la sindrome di down che si è laureato (si avete capito bene) la mattina del 2 marzo in Lettere all’Università di Palermo. E Gianluca, oltretutto, l ha fatto alla grande, perché si è presentato davanti alla commissione con una tesi sull’interpretazione pasoliniana della Medea di Euripide. Wow.
“Oggi ancora di più sono orgoglioso di essere il rettore di questa istituzione. Gianluca Spaziani ci ha dato una grande lezione sul valore della volontà e dell’impegno e ha aperto nelle nostre aule uno scorcio di cielo azzurro”. Parla così Fabrizio Micari, rettore dell’università di Palermo, visibilmente emozionato. Ed ha poi concluso: “Gianluca ha saputo perfettamente coniugare la sua personale passione per il teatro e le competenze attese per un laureato in Lettere. Gli studi umanistici in questo modo si sono rivelati uno strumento formidabile per accrescere le sue capacità riflessive. Questo è il compito di un Ateneo, come il nostro, attento e capace di formare al meglio i suoi studenti”.
Che possiamo aggiungere di altro, se non il commento di uno che, come Gianluca, ha realizzato a suo tempo qualcosa di eccezionale: “Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo”. A. Einstein
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