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Continuano le proteste a Bologna contro Panebianco

Un gruppo di studenti è stato fermato dalla Digos all'ingresso dell'Unibo. Continua la protesta contro il professor Panebianco a Bologna. Come vi avev

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Un gruppo di studenti è stato fermato dalla Digos all’ingresso dell’Unibo.

Continua la protesta contro il professor Panebianco a Bologna. Come vi avevamo raccontato in precedenza, un gruppo di studenti, appartenenti ad un gruppo universitario di estrema sinistra, aveva interrotto lo scorso mese la lezione del professore, accusandolo di essere guerrafondaio. Questa volta i ragazzi sono stati fermati sulle scale antistanti l’università dalla Digos, mentre si recavano all’interno della facoltà di Scienze politiche. Ad attirare l’attenzione della polizia i cartelli esibiti dai ragazzi, con su scritto: “We are all students of Angela Davies”. La Davies, attivista americana per il movimento afro, avrebbe dovuto tenere una lezione nel pomeriggio.

Una volta fermati, gli studenti hanno iniziato ad utilizzare i megafoni, urlando: “Opporsi alla guerra è giusto perché ha conseguenze non solo sulla Libia ma anche sulle nostre vite. Oggi l’università è totalmente militarizzata con gli agenti della Digos che ci impediscono di entrare. Noi vogliamo essere liberi di poter prendere parola e posizione”. Parola e opinione sono legittime ma non ciò che è accaduto l’ultima volta in aula, verrebbe da ricordargli.

Hanno poi continuato con un post su Facebook:L’Italia è un paese in guerra e l’amministrazione dell’Unibo ne è complice e responsabile. (…) Fuori la polizia dall’Università, via i baroni della guerra!”. E la protesta, giusta o sbagliata che sia, continua.

Di Giulio Rinaldi

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