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A Novara nasce la scuola del futuro: tutti a lezione con l’iPad

A Novara nasce la scuola del futuro: tutti a lezione con l’iPad

I nuovi orizzonti dell’apprendimento in un'Italia ancora congelata. Di Alice Nieri A Novara esiste una scuola dove i libri di testo sono spariti. Le l

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I nuovi orizzonti dell’apprendimento in un’Italia ancora congelata.

Di Alice Nieri

A Novara esiste una scuola dove i libri di testo sono spariti. Le lezioni vengono fatte con l’aiuto dell’iPad, che viene dato in prestito agli studenti fino all’ultimo anno.
A dare vita al progetto è Maria Luisa Bennani, che ha proposto la novità al dirigente scolastico Nicola Fonzo, che ha messo subito in pratica l’esperienza 2.0: “Appena messo in moto il progetto, la maggior parte delle persone era molto diffidente. Ma bisogna rendersi conto che l’insegnamento è cambiato e che quello tradizionale non funziona più”.
Ma studiare e insegnare su nuove tecnologie come sul tablet, richiede tempo e soldi. Infatti gli insegnanti dovranno impegnarsi il doppio modificando e integrando di continuo le lezioni o creando dei profili per ogni singolo studente. Questo impegno extra richiede ovviamente un pagamento extra. Quest’anno sono stati spesi quasi 20 mila euro in più oltre ai 40 mila classici per la formazione.

Oltre ad avere tutte le materie in un solo dispositivo, l’iPad riesce ad essere un aiuto per la dislessia. Ora si può riascoltare la lezione quante volte si vuole con programmi che aiutano a segnare la pronuncia. Ma questa è ancora una delle pochissime scuole in cui viene usato l’insegnamento interattivo. Lo sguardo timoroso con cui si guardava tempo fa il computer, è lo stesso di oggi con l’iPad. La paura di un insegnamento troppo distante “umanamente” dall’alunno porta la maggior parte delle persone a ritenerlo un cambiamento negativo. Ma non si vuole certo far sedere dietro la cattedra un tablet, l’insegnante rimarrà al suo posto, solo che adesso ad aiutare la sua lezione di matematica ci sarà un’applicazione che permetterà di salire di livello (come nei videogame) ogni volta che si risolve un problema, o un dialogo in inglese potrà essere risentito più volte anche a casa per migliorare la pronuncia, e l’alunno potrà mandare direttamente un’email alla sua maestra se ha bisogno di un chiarimento.

Insomma, inutile negare che i lati positivi ci siano, per non parlare del fatto che oggi già da bambini si impara subito a giocare con le nuove tecnologie, entrandoci subito in rapporto, quindi sarebbe anche un modo, non solo per far divertire gli studenti imparando, ma anche farli sentire a loro agio con strumenti che utilizzano anche nella loro quotidianità.

Di Alice Nieri

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