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Arrestati 11 medici a Reggio Calabria, Lorenzin: “Scandaloso”

Lo scandalo che ora è sotto inchiesta per episodi di malasanità è avvenuto negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Di Valeria Santarelli “Una situa

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Lo scandalo che ora è sotto inchiesta per episodi di malasanità è avvenuto negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Di Valeria Santarelli

“Una situazione veramente scandalosa”. Così il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin definisce la vicenda degli Ospedali Riuniti, che ha visto quattro medici ai domiciliari e altri 7 sospesi dalla professione per aver truccato documenti con il fine di coprire le responsabilità in caso di decesso di due bimbi, di interruzioni di gravidanze non volute e di lesioni ai neonati. Il reato è venuto a galla con l’inchiesta della procura di Reggio Calabria, che ha preso avvio sulla base di svariate denunce.

Due dei quattro medici arrestati ricoprivano i ruoli di primario ed ex primario dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Riuniti, rispettivamente Alessandro Tripodi e Pasquale Vadalà, mentre gli altri due medici arrestati sono Daniela Manuzio e Filippo Luigi Saccà, tra cui quest’ultimo è stato anche a capo della struttura “Diagnosi e terapia Prenatale”. Gli altri 7 medici sono stati invece sospesi dall’esercizio della professione.
Dalle indagini sono emerse anche alcune intercettazioni telefoniche su un’utenza intestata all’Azienda Ospedaliera, da cui si evincono ripetuti episodi di malasanità, tra cui reati di colpa e di falsità in atto pubblico da parte dei medici. Sono intercettazioni scandalose quelle venute a galla, oltre ad essere ulteriori prove di reato che hanno trovato conferma anche nelle successive dichiarazioni dei pazienti. Ma a seguito dell’avvio delle indagini, ad intervenire è stato il Pubblico Ministero che ha agito in maniera perentoria, per far sì che questi reati non si verifichino più.

Tra le varie dichiarazioni rilasciate, il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, afferma come sia “strano che le denunce siano pervenute dai pazienti e non dalla direzione sanitaria di verificare le anomalie all’interno del reparto di ostetricia”, aggiungendo poi: “Dobbiamo quindi lavorare su una maggior capacità di segnalazione delle anomalie nell’ambito sanitario. In questo caso dobbiamo capire cosa è accaduto non solo dal punto di vista sanitario ma anche organizzativo all’interno dell’ospedale”.

Siamo nel 2016 e ancora ci tocca sentire episodi di malasanità…

Di Valeria Santarelli

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