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Una tre giorni per la robotica

Una tre giorni per la robotica

Bari ospita la RobocupJr, il campionato nazionale per ragazzi legato alle abilità tecnologiche. Di Giulia Pezzullo Vi ricordate Emiglio? Il robotino b

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Bari ospita la RobocupJr, il campionato nazionale per ragazzi legato alle abilità tecnologiche.

Di Giulia Pezzullo

Vi ricordate Emiglio? Il robotino bianco con le lucine che si muoveva e riusciva a trasportare degli oggetti? È stato il protagonista di almeno un Natale di noi ragazzi degli anni ’90, era praticamente il desiderio di ogni bambino. Poco più di 20 anni fa, quel semplice ammasso di fili e pezzi di plastica sembrava essere un avanzatissimo esempio di manifattura robotica. Eppure, oggi, nel pieno della corsa verso l’efficienza e la magnificenza della tecnologia sentiamo parlare sempre più spesso di droni, robot lavoratori, macchine intelligenti che non hanno niente a che fare con lo scarso livello di quello che era un semplice giocattolo.

Non accade di rado che studenti di tutte le età vengano coinvolti in laboratori di natura meccanica, elettronica e tecnologica finalizzati alla creazione di questi oggetti animati dal genio dell’uomo. E i nostri ragazzi (come i loro colleghi di tutto il mondo) sono talmente in gamba da poter gareggiare a livello nazionale e internazionale tra di loro per stabilire il miglior team di progettazione robotica esistente. A questo proposito, ieri ha avuto inizio la RobocupJr Italia, una campionato nazionale che coinvolge 160 squadre da tutto lo stivale. I ragazzi sono all’incirca 1500 e sono tutti accomunati dalla passione per la costruzione di robot capaci di ballare, giocare a pallone, cercare oggetti e percepire gli spazi. Pertanto la gara vedrà sfidarsi le squadre per tre giorni, fino a venerdì, esponendo le capacità dei propri robot nelle specialità rescue, soccer, theater e dance. Ogni team ha la possibilità di dimostrare il livello di tecnologia raggiunto tramite la progettazione attenta di ogni dettaglio e può combattere per guadagnare i primi posti in classifica, utili per accedere alle gare internazionali. Il campionato è ospitato dalla scuola Japigia-1 Verga di Bari, il primo istituto del Sud a ospitare la RobocupJr. Questa scuola, in realtà, è coinvolta già da 5 anni in progetti legati alla robotica in quanto ci si è resi conto che i ragazzi reagiscono in modo attivo e propositivo di fronte ad attività simili e, dunque, affrontano meglio le altre lezioni giudicate spesso noiose e monotone.

La preside della Japigia-1 Verga, Patrizia Rossini, spiega: “I robot si sono rivelati potentissimi motivatori e facilitatori, anche negli alunni più restii alla continuità nell’impegno scolastico”. Infatti, progetti come questo si mostrano sicuramente come momenti di inclusione e di motivazione per intraprendere una strada diversa e migliore verso il futuro. In aggiunta, unitamente alle richieste del mercato del lavoro, le attività laboratoriali legate alla tecnologia sono mirate all’intraprendenza degli studenti, alla crescita personale, allo sviluppo delle proprie abilità e alla collaborazione in team.

Tutti aspetti che rispecchiano un mondo che sta cambiando e sta portando avanti la voce dei giovani in ambiti nei quali le vecchie generazioni non possono interferire. Si nota dall’innata capacità dei ragazzi di oggi nell’essere pratici e rapidi alle prese con computer, oggetti elettronici, robot e droni. Il progresso non si ferma, i giovani neanche. Che vinca il migliore!

Di Giulia Pezzullo

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