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Bonus mobili: novità legge di stabilità 2016

Bonus mobili: novità legge di stabilità 2016

Se sei sommerso dai calcinacci, completamente impegnato in una ristrutturazione, o la tua casa è bella, rifinita e convivi da diverso tempo c'è una vo

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Se sei sommerso dai calcinacci, completamente impegnato in una ristrutturazione, o la tua casa è bella, rifinita e convivi da diverso tempo c’è una voce nella legge di stabilità 2016 che potrebbe interessarti.

Di Irene Tinero

Se stai operando “interventi di recupero del patrimonio edilizio”, ovvero stai ristrutturando la casa di nonna in cui custodisci i migliori ricordi della tua infanzia, lo Stato ti assicura delle detrazioni sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici, a patto che siano nuovi e non inferiori alla categoria A+. Gli acquisti che verranno presi in considerazione dovranno essere effettuati tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016; l’importante è che la data di inizio lavori sia anteriore al giorno in cui ti aggirerai disperato tra Ikea e Mondo Convenienza alla ricerca di arredi decenti. Inoltre, giunto alla cassa, sfinito da un sabato o una domenica che avresti potuto passare all’aria aperta, non sentirti rincuorato dal Bonus mobili: se non effettuerai il pagamento tramite bonifico o carta di debito/credito, di cui conserverai ogni minima ricevuta, non avrai diritto ad alcuna detrazione.

Ci sono ovviamente delle minuscole clausole, determinate ad escluderti: si deve trattare di manutenzione straordinaria ( in poche parole, se ridipingi le pareti di bianco, non hai diritto assolutamente a nulla), interventi di restauro, stai rifacendo casa in seguito ad eventi calamitosi, etc. Insomma, deve essere una tragedia. L’unità abitativa deve essere riconosciuta come “residenziale” e negli arredi non è prevista la restituzione per l’acquisto di pavimenti, tende e tendaggi. Ad esempio, parte del costo dei materassi o delle lampadine vengono restituiti perché considerati beni necessari, mentre la spesa delle porte non rientra nella detrazione perché non altrettanto fondamentale. Questione di punti di vista.
Come funziona la restituzione al contribuente: innanzitutto, anche se spendi 30.000 euro, la detrazione copre la spesa fino ad un massimo di 10.000. Di questa somma, ti verrà restituito un 50 %, in diverse rate, diluite in 10 anni.
Se sei tanto ricco o particolarmente fortunato e vanti più di un tetto sopra la testa, potrai usufruire del bonus anche più volte, ma per ogni casa verrà preso in considerazione lo stesso tetto massimo.
Si accede alla detrazione facendo il modello del 730.

Nel disegno di legge c’è un’ulteriore novità, che riguarda i giovani, sposati o conviventi: attenzione però in questo caso sono esclusi dal bonus gli elettrodomestici e viene preso in considerazione solo il mobilio. Si deve trattare sempre di una ristrutturazione e gli acquisti devono essere effettuati dal 1 giugno 2016, fino a fine anno. In caso di matrimonio è importante che vi siate sposati almeno nell’anno corrente, mentre in caso di convivenza devi essere sotto lo stesso tetto da minimo 3 anni: piccolissima discriminazione immotivata. Stiamo parlando di convivenze registrate, quindi entrambi devono rientrare nello stesso stato di famiglia o deve esserci almeno un’autocertificazione. Non provate a fare i furbi perché attraverso controlli all’anagrafe tributaria o al catasto se ne renderebbero conto e sappiamo tutti che controllano quando sono loro a pagare.

Uno dei due deve avere meno di 35 anni: precisazione necessaria, dato che oramai non è insolito trovare coppie con grandi differenze di età. Inoltre per noi ragazzi la spesa massima coperta sono 8.000 euro e non 10, di cui viene restituito la metà, sempre in 10 anni.

Nessuno ti restituirà la vita che spendi con tua moglie/compagna in quei magnifici reparti con milioni di accessori di cui non senti affatto di avere bisogno: ma almeno lo stato ti regalerà una pizza al mese!

Di Irene Tinero

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