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9 anni e non sentirli

9 anni e non sentirli

Una baby reporter americana sbaraglia la concorrenza adulta dando una notizia in esclusiva nazionale. Scoppia un caso di morale, ma lei non si ferma.

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Una baby reporter americana sbaraglia la concorrenza adulta dando una notizia in esclusiva nazionale. Scoppia un caso di morale, ma lei non si ferma.

Di Giulia Pezzullo

Alle scuole elementari, le maestre chiedono a tutti i bambini di scrivere un tema raccontando quale lavoro vogliono fare da grandi. Una parte dei piccoli alunni si sbizzarrisce scrivendo di voler diventare Spiderman o Batman o una principessa Disney, altri descrivono il lavoro dei propri genitori o delle persone con cui vivono e solo una minima parte si dispone sulla linea di guerra per raggiungere un obiettivo preciso. Oggi vogliamo parlare di quest’ultima categoria, di quelle anime determinate e combattive che già dai primi anni di vita riescono a vedere quale sarà il proprio futuro.

Lo sa bene una bambina americana di soli 9 anni, Hilde Kate Lysiak, originaria di Selinsgrove, in Philadelphia, che dirige un giornale online e cartaceo dal 2014 con l’aiuto della sorella Isabel Rose e del papà ex reporter del New York Daily News. La bimba scrive i suoi articoli tutti i giorni e cura la redazione dell’Orange Street News seguendo le attività che riguardano il quartiere in cui vive: atti di vandalismo, decisioni dubbie del consiglio di quartiere e tutto ciò che ritiene idoneo per il suo giornale.

Un bel giorno, Hilde ha notato una folla di poliziotti nella Nona Strada e ha deciso di andare a vedere cosa stava succedendo, ricevendo poi una soffiata da un agente: si trattava di omicidio. La baby reporter ha aggiornato immediatamente il suo giornale e ha pubblicato un’esclusiva nazionale battendo tutti i suoi colleghi giornalisti adulti. Armata di taccuino e telecamera e accompagnata dalla mamma, Hilde è corsa alla ricerca di ulteriori conferme sull’accaduto, intervistando vicini e polizia, e ha scoperto che si trattava della morte di una donna presa a martellate dal marito. La bambina ha riportato tutto in un articolo correlato da un video, proprio come una vera giornalista d’assalto. Le polemiche non sono tardate a farsi sentire: “Dovresti giocare con le bambole”, “Ma cosa hai di sbagliato?” e “Che genitori sono quelli che lasciano la figlia occuparsi di materie scabrose?” sono solo alcuni degli insulti che sono stati postati sulla pagina dell’Orange Street News. La piccola, in pieno stile giornalistico, ha risposto a tutti con un video in cui ha affermato che a lei piace scoprire la verità e renderla pubblica a tutti e che non ha alcuna intenzione di fermare la sua passione per l’invidia e il perbenismo delle persone.

“Da me si aspettano solo articoli su temi divertenti e infantili. Ma a me interessano le notizie vere. Credo comunque di essere criticata soprattutto perché ho solo 9 anni” afferma Hilde che ha continuato dicendo: “Certo che gioco con le bambole, mi piacciono molto le Barbie. Ma non aspettatevi che me ne stia zitta e quieta solo perché ho 9 anni e sono femmina”. Ecco un altro punto scottante: il sesso. La nostra piccola grande giornalista d’assalto è una femminuccia; non sarà mica questo un problema? Magari, se a dare la notizia fosse stato un maschietto sarebbe diventato famoso per le sue innate capacità da reporter. È proprio ciò che ha affermato Hilde Kate: “Non saprei, forse se fossi un maschio la gente sarebbe meno scandalizzata”.
Parole forti per una “bambina” di età fisica così piccola ma che dimostra una maturità cerebrale di gran lunga più elevata. Il suo papà avrà di certo influito sullo sviluppo della sua passione anche perché, come afferma lei stessa, l’ex reporter americano la portava spesso con lui a lavoro insegnandole le basi del mestiere. Fatto sta che l’Orange Street News è un giornale seguitissimo, con picchi di 18mila visite mensili; non male per una ragazzina che, oltretutto, ha lanciato una pungente frecciatina ai suoi colleghi adulti: “Se volete che smetta di seguire le notizie, abbandonate il vostro computer e fate qualcosa di giornalistico! È abbastanza chiaro?”.

Di Giulia Pezzullo

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