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A Molenbeek, nel quartiere simbolo del terrorismo di Bruxelles, apre il museo Mima. Questa storia ci piace

A Molenbeek, nel quartiere simbolo del terrorismo di Bruxelles, apre il museo Mima. Questa storia ci piace

Millennium Iconoclast Museum of Art ha inaugurato il 31 Maggio nella Capitale Belga, dopo tre anni di raccolta fondi. Può diventare simbolo della lott

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Millennium Iconoclast Museum of Art ha inaugurato il 31 Maggio nella Capitale Belga, dopo tre anni di raccolta fondi. Può diventare simbolo della lotta contro la violenza, da portare avanti a colpi di arte.

La sua storia è un po’ triste e sfortunata, di quelle strappalacrime che piacciono tanto. Il Mima, museo d’arte moderna, si sarebbe dovuto inaugurare il 23 Marzo scorso, il giorno dopo gli attentati di Bruxelles, ma capite da soli come non sia stato possibile. A noi però non piace per il passato sfortunato ( a cui si aggiunge la lotta per la ricerca di finanziamenti), bensì per le potenzialità di diventare un simbolo per qualcosa di positivo.

È stato costruito in una ex fabbrica di birra, in un quartiere contraddittorio, popolato da immigrati e fasce povere, ma in particolare luogo di rifugio dei terroristi che hanno compiuto le stragi a Parigi e Bruxelles. Stiamo parlando di Molenbeek, zona della Capitale finita alla ribalta per le retate della polizia e i legami con affiliati dell’Isis.
Si potrebbe pensare che difficilmente qualcuno voglia avventurarsi in un posto del genere per visitare un museo; ma è proprio questa la sfida lanciata dai fondatori, Michel e Florence de Launoit, Alice van den Abeele e Raphaël Cruyt: far si che questo edificio a quattro piani, tramite l’arte e le sue mostre diventi fulcro della rinascita popolare. È una sfida non semplice, che però è partita con il piede giusto, visto il coinvolgimento che si è voluto creare da subito, tanto tramite convenzioni con le scuole locali, quanto con l’avvio di un progetto di legame con la vicina accademia di Boxe, celebre per aver sfornato diversi campioni olimpionici, ma anche pugili arruolati dall’ Isis in Siria.
Sarà l’arte l’arma letale del terrorismo?

Di Umberto Scifoni

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