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I risvolti negativi di Brexit: che fine faranno gli studenti “fuorisede”?

I risvolti negativi di Brexit: che fine faranno gli studenti “fuorisede”?

Studenti provenienti da tutta Europa improvvisamente considerati “fuorisede”. La preoccupazione è tanta ma la Aston assicura: “troveremo una soluzione

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Studenti provenienti da tutta Europa improvvisamente considerati “fuorisede”. La preoccupazione è tanta ma la Aston assicura: “troveremo una soluzione”.

L’università di Aston, Birmingham, Regno Unito, rassicura tutti gli studenti italiani, francesi, tedeschi, e di oltre 130 nazionalità diverse che nonostante Brexit, nulla cambierà, almeno per il momento.
“A tutti gli studenti dell’Unione Europea, valorizzeremo sempre il vostro talento” scrive agli studenti “fuorisede”, uno dei 35 migliori atenei al mondo.

“Lo staff e gli studenti provenienti dagli Stati dell’Unione europea continueranno a lavorare e vivere qui e raddoppieremo i nostri sforzi per assicurarci che la Aston sia una destinazione accogliente e un buon datore di lavoro”.

Nell’email si legge: “le cose non cambieranno da un giorno all’altro: cercheremo di avere chiarimento sul prestito e sulla possibilità degli studenti britannici di fare comunque l’Erasmus nei due anni che serviranno, in base all’articolo 50, per uscire dall’Unione Europea”.
Certo è che il problema della retta universitaria rimane la questione che più preme risolvere a chi studia nel Regno Unito.

Il rischio è quello di non poter più usufruire del prestito di 9mila sterline annue, da restituire dopo la laurea, per ricoprire i costi dell’istruzione.

Al momento nulla è certo e la preoccupazione rimane, ma la Aston assicura: “Studiate tranquilli, troveremo una soluzione”.

Di Francesca Romana Veriani

 

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