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Brexit: giovani basta parole, passate ai fatti

È facile prendersela con i vecchi e poi non far nulla per cambiare le cose. La prossima volta giovani, alzatevi dal divano. Se esiste una lotta genera

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È facile prendersela con i vecchi e poi non far nulla per cambiare le cose. La prossima volta giovani, alzatevi dal divano.

Se esiste una lotta generazionale allora è giusto che si manifesti e nel caso di Brexit, questo non è accaduto. Quello che è emerso dal referendum è che pur trattandosi di una generazione cresciuta con l’Erasmus, o da tutto troppo per scontato rimanendo “fregata” e quindi non poi così tanto intelligente, oppure è meno informata dei più anziani sotto il profilo della partecipazione alla vita pubblica.

Da un sondaggio SkyData basato sui dati delle politiche 2015,

fra gli elettori della fascia 18-24 anni, solo il 36% si sarebbe recato alle urne contro l’83% degli ultrasessantacinquenni.

Qua il problema non è la lotta generazionale, ma il conflitto interno fra giovani e giovani. Da una parte quelli dinamici, informati che si danno da fare per cambiare le cose.. dall’altra i sabotatori immotivati che non hanno la forza di alzarsi per andare a votare. Alle ultime elezioni europee l’affluenza media fra i ragazzi sotto i 25 anni è stata del 28%, un dato esemplificativo di quanto non siano i vecchi a vincere, ma noi giovani a non votare. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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