Aumentati i contratti a tempo indeterminato rispetto al 2014, la disoccupazione spaventa molto di meno. Di Ludovica Gentili I risultati di molti studi
Aumentati i contratti a tempo indeterminato rispetto al 2014, la disoccupazione spaventa molto di meno.
Di Ludovica Gentili
I risultati di molti studi applicati alla situazione occupazionale giovanile, ci parla di un’annata fortunata per molti giovani e per il loro ingresso nel mercato del lavoro.
In netto aumento i contratti a tempo indeterminato anche per coloro al di sotto dei trent’anni, i numeri esprimono chiaramente ciò che viene riportato a parole: 2.598, sarebbero le assunzioni del 2015 contro numeri nettamente più bassi degli anni precedenti.
C’è da sottolineare che senza dubbio le agevolazioni introdotte con i contratti a tutele crescenti, figli del Jobs act, hanno facilitato l’ingresso dei giovani, assunti anche grazie a situazioni favorevoli dettate dagli sgravi contributivi vantaggiosi per i datori di lavoro.
Tito Boeri, Presidente dell’Inps, ha presentato il rapporto annuale illustrando anche in termini di percentuali numeriche, i dati di cui si parla, numeri schizzati alle stelle se si confronta la situazione del 2015 anche semplicemente con l’anno precedente e insorge la speranza che possa continuare questa quest’ondata di fortuna.
Sono in calo il numero delle cessazioni del rapporto di lavoro, e molti contratti a tempo determinato anziché concludersi si sono trasformati in rapporti lavorativi senza una scadenza. Possiamo quindi concludere che i primi effetti positivi del Jobs act si vedono e al momento sembra essersi arrestata la grande disoccupazione che ha spaventato in molti e per tanto tempo.
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