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Fuga di cervelli: l’incredibile storia di Gianmarco!

Fuga di cervelli: l’incredibile storia di Gianmarco!

È finito in un paese insolito, a fare qualcosa di...diverso! Vassalli Gianmarco, 26 anni, milanese d'origine, è un giovane che vanta una storia incred

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È finito in un paese insolito, a fare qualcosa di…diverso!

Vassalli Gianmarco, 26 anni, milanese d’origine, è un giovane che vanta una storia incredibile alle sue spalle, già piena di mille esperienze: una mattina si rende conto che l’Italia non ha nulla da offrirgli, neanche uno stimolo che valga la pena seguire e così prende il primo aereo di una lunga serie.

Frequenta l’ultimo anno di liceo a Philadelphia: l’esperienza americana si rivela essere un completo fallimento. Sistema scolastico scadente, ambiente classista e razzista.
Dopo la maturità si trasferisce 3 anni a Londra dove frequenta Relazioni Internazionali e Business: l’ultimo semestre universitario può decidere di farlo all’estero e sceglie l’Australia. Nonostante anche questa si riveli un’amara delusione, si prende la sua bella triennale con una tesi sul colpo di stato, ad opera della Cia, in Guatemala del 1954.

Dopo aver trascorso tanti anni nelle belle società occidentali capisce quello che vuole davvero: “meno ricchezza materiale, più ricchezza umana”.
Nel 2011 entra nello SVE, il Servizio di Volontariato Europeo: la prima tappa è la Tunisia, ma a seguito della primavera araba viene spostato a Rabat, Marocco.
Qui inizialmente offre corsi di italiano e inglese negli orfanotrofi, poi lavora in tv come comparsa e negli spot pubblicitari e s’improvvisa “venditore d’incenso, corano e coltelli da cucina a Medina”.
Tra un impiego e l’altro impara l’arabo e a 26 anni parla già 5 lingue.

L’amore lo porta a Marsiglia, l’ennesima delusione sotto tutti i fronti.
Se la scelta di tornare in Italia, a Milano, stupisce un po’ tutti a questo punto della storia, il verdetto finale non lascia nessuno a bocca aperta: “Non volevo restare, mi sembrava di finire sempre negli stessi circuiti”.

Come si dice? “Chi ha mamma non piange mai”: è proprio lei a fargli, l’ennesimo, regalo, la svolta della vita. Trova il master in cooperazione internazionale presso la Escuela di Cooperaciòn International para el Desarollo, in collaborazione con l’Università di Pavia. Qui Gianmarco ha modo di apprendere il sistema “South-South”, modello orizzontale, senza gerarchia alcuna, di cooperazione tra paesi in via di sviluppo.

Ad oggi ha trovato il suo posto: è sposato con una ragazza colombiana, ha degli amici e suona in un gruppo di champeta, musica afrocaraibica.

Vive a Cartagena de Indios, sul Mar dei Caraibi, dove gestisce 52 appartamenti di lusso, con 2 soci newyorkesi, un ex della Morgan and Stanley e un investitore immobiliare. La maggior parte della clientela sono i cosiddetti “gringos”, ma Gianmarco non sembra farsi intimorire.

Abita e lavora nel centro storico della città, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco: è consapevole che al di fuori delle mura cittadine c’è degrado, povertà, prostituzione e narcotraffico. Nel suo piccolo cerca di fare qualcosa, rifiutandosi di fornire prostitute e coca ai suoi malavitosi clienti.

Rimarrà in Colombia finché ne avrà voglia, almeno finché l’Italia non gli offrirà una prospettiva che lo soddisfi davvero. Poi chissà cosa accadrà!

Di Irene Tinero

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