“Le scuole chiedono aiuto nella progettazione e nella gestione dei percorsi di alternanza, e chiedono un maggiore rapporto con i tutor aziendali per d
“Le scuole chiedono aiuto nella progettazione e nella gestione dei percorsi di alternanza, e chiedono un maggiore rapporto con i tutor aziendali per discutere delle competenze” #FacceCaso.
L’alternanza scuola-lavoro obbligatoria dallo scorso anno, rappresenta il punto centrale della legge 107 del 2015, meglio conosciuta come la “Buona Scuola”. A Brescia quest’anno sono stati coinvolti oltre 26mila ragazzi. “L’alternanza sta iniziando a ingranare, ma gli studenti che devono farla sono tanti e in tessuto come quello bresciano, fatto prevalentemente di piccole imprese, non è così semplice trovare chi li ospita” ha fatto sapere Daria Giunti, referente dell’Ufficio scolastico territoriale.
“Le scuole chiedono aiuto nella progettazione e nella gestione dei percorsi di alternanza, e chiedono un maggiore rapporto con i tutor aziendali per discutere delle competenze” prosegue Giunti.
A questo proposito, in febbraio partiranno dei corsi promossi dall’Ust. “Sono entrato nella scuola con l’idea fissa del collegamento tra scuola e aziende, partendo dalla considerazione che le scuole da sole, con le infrastrutture che si ritrovano, non ce la fanno. Progettare l’attività che il ragazzo deve fare col mondo del lavoro è fondamentale, così come lo è avere progetti condivisi dal consiglio di classe e calati nella programmazione didattica”. In teoria abbastanza bene, in pratica coinvolgere i docenti di tutte le discipline sarà difficile. Non ci resta che sperare per il meglio. #FacceCaso.
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