La situazione degli artisti è sempre più precaria ed instabile, così dice il rapporto di Fondazione Di Vittorio, Cisl e Slc. L'arte paga poco. Purtro
La situazione degli artisti è sempre più precaria ed instabile, così dice il rapporto di Fondazione Di Vittorio, Cisl e Slc.
L’arte paga poco. Purtroppo. Fare l’artista non è mai stata cosa semplice. E non lo è tutt’ora.
“Vita da Artisti” è il report pubblicato dalla Fondazione Di Vittorio con il contributo di Cisl e Slc che è stata presentata a Roma in questi giorni. Basti pensare che circa 130 mila persone sono impiegate nei lavori dello spettacolo e che il 71% ha meno di 45 anni e purtroppo l’80% ha un contratto a tempo determinato.
La percentuale più significativa è quella degli attori, che sono circa il 55%, seguiti dai concertisti che sono circa il 20% e i ballerini circa il 12%. Di questi uomini e donne praticamente si equivalgono, con un problema però, lo stipendio delle lavoratrici è più basso. Ripetiamolo, l’arte non paga.
In media, i lavoratori dello spettacolo ricevono circe 5.430€ l’anno e capite bene perché questo è un lavoro precario, soprattutto per i ragazzi giovani che sono svantaggiati come quelli del meridione.
Infatti il 57% delle persone lavora in trasferta ed è disposta a spostarsi. Lo studio non conta molto, contano di più i contatti (come al solito) visto che più del 95% ha ottenuto lavoro tramite quello più che tramite provino.
La situazione non è delle migliori insomma, poco tutelati e poco pagati a causa anche della considerazione che ha il lavoro di questo tipo. #malemale
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