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La Camera di Commercio sosterrà le università piacentine anche con la fusione



La Camera di Commercio sosterrà le università piacentine anche con la fusione

È in corso una trattativa sull’aggregazione delle Camere di Commercio di Piacenza - Parma - Reggio Emilia. Il timore è che Piacenza non avrà grande vo

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È in corso una trattativa sull’aggregazione delle Camere di Commercio di Piacenza – Parma – Reggio Emilia. Il timore è che Piacenza non avrà grande voce in capitolo. #FacceCaso.

Raffaele Chiappa, presidente dell’Unione Commerciale, interviene nel dibattito con la Confcommercio con una nota. “Nei prossimi mesi il territorio piacentino dovrà certamente affrontare alcuni argomenti ‘spinosi’, ma importanti per lo sviluppo economico di Piacenza o, quanto meno, per una sua tenuta. Infatti, sono in atto alcune aggregazioni oggi definite di area vasta che ci vedono in cordata con i cugini di Parma e Reggio Emilia. In particolare, è in corso una trattativa sull’aggregazione delle Camere di Commercio di Piacenza – Parma – Reggio Emilia, dove la nostra città pare non abbia elevata voce in capitolo, perché ha il minor numero di imprese iscritte al Registro Ditte dell’Ente Camerale.

Quindi, in una tale situazione, certamente non potremo recriminare la sede di questa nuova Camera di Commercio unitaria, che sembra ormai certamente collocata a Parma perché ubicata in mezzo alle altre due province, così come la Presidenza ormai è data per scontata appannaggio di Reggio Emilia. Sul fronte del turismo è nata la nuova formula della Destinazione Turistica che ci vede ancora legati a Parma e Reggio Emilia, con un copione più o meno simile a quello della Camera di Commercio unitaria, con sede a Parma e Presidenza a Reggio Emilia. In questa nuova struttura noi siamo presenti in “cabina di regia” con il nostro capo categoria degli albergatori Ludovica Cella. Questi due interventi futuri di aggregazione, certamente sono il prologo per altre problematiche che, strada facendo emergeranno ed andranno ad incidere negativamente positivamente, a seconda di come le affronteremo come enti locali e come categorie economiche.

[…]

Fra le voci di spese più significative sono state inserite l’affitto, il vitto, i trasporti, i libri, il cinema, lo sport e gli spettacoli, a tutte queste voci riferite agli studenti sono state aggiunte altre voci riferite alle spese del personale delle Università per soddisfare degnamente le aspettative scolastiche degli studenti medesimi. A tutti questo occorre aggiungere anche altre spese che le sue Università sostengono a vantaggio dell’economia locale e che, riguardano la gestione dell’immobile, le comunicazioni, il marketing, materiale ed attrezzature d’ufficio, stanziamenti a favore della ricerca, ecc. Lo studio perciò evidenzia che le due sedi universitarie a Piacenza (Cattolica e Politecnico) generano spese per circa 23.000.000 di Euro in modo diretto che però generano, a loro volta, un effetto moltiplicatore che le eleva complessivamente a 68.500.000 Euro circa. Detto ciò è evidente che la presenza delle Università a Piacenza produca impatti diretti di tipo economico ed effetti indotti, oltre naturalmente l’innalzamento del livello medio di qualificazione del capitale umano.

Per quanto riguarda le categorie che noi rappresentiamo, alcune di queste traggono giovamento economico dalla presenza degli studenti universitari, per cui la malaugurata ipotesi di un smantellamento del nostro polo universitario vorrebbe significare una grave perdita di fatturato per nostri associati. Da qui l’impegno dell’Unione a continuare a raccogliere, in modo volontario dai propri associati, un contributo per il Polo universitario con l’intento di mantenere a Piacenza queste strutture scolastiche che certamente contribuiscono ad elevare il nostro benessere economico e, a far crescere una cultura più aperta e moderna”.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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