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Il suo cane sta male: l’Università le concede il permesso per assisterlo. #BellaStoria

Il suo cane sta male: l’Università le concede il permesso per assisterlo. #BellaStoria

Quanto fanno parte gli animali domestici della nostra famiglia? È quello che si è trovato a stabilire l’Università della Sapienza di Roma dopo che la

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Quanto fanno parte gli animali domestici della nostra famiglia? È quello che si è trovato a stabilire l’Università della Sapienza di Roma dopo che la donna ha avuto da ridire su un comportamento dell’ateneo riguardo il suo permesso.

 

Tutto comincia quando la setter inglese di dodici anni Cucciola deve fare un’operazione ad un carcinoma prima ed alla laringe poi. La padrona vuole starle accanto e così chiede due giorni di permesso all’Università, che le vengono concessi.

Solo che al ritorno dal permesso la donna scopre che le cose non sono andate come si era prefigurata: i due giorni le sono infatti stati contati come giorni di assenza e ferie, per cui non retribuiti.

È a questo punto che alcune amiche a cui ha confidato la cosa le danno un importante consiglio: chiamare il presidente della Lega anti Vivisezione in aiuto. Questi, appena sentita la storia di Cucciola, insieme a i legali della Lav si mette a lavoro. Tutto per trovare un modo per far accettare l’assenza a causa di malattie dei nostri animali come “un motivo familiare”.

Ad oggi dover assistere gatti o cani è ancora considerato un motivo non valido per assentarsi. Non sono considerati facenti parte della famiglia. L’obiettivo del presidente della Lav, Gianluca Felicetti, è trovare un modo per far sì che lo siano ufficialmente. Ed allora lui e gli avvocati hanno trovato una sentenza della Cassazione che stabilisce che “la mancata cura di un animale costituisce maltrattamento”.

Per cui la donna si è ripresentata in Università con certificato del veterinario e dichiarando che lasciare da solo il cane sarebbe stato un reato. E il lavoro non può costringere al reato una lavoratrice. Per cui i giorni di permesso sono stati accordati e la donna non ha dovuto perdere ferie. In tutto il mondo ci si sta rendendo conto che all’affetto di chiunque gli animali sono molto più che “oggetti animati”.

Stanno nascendo sempre più posti dove poter portare il cane a lavoro, o dove per la morte di un animale ci sono due giorni di permesso. Da oggi anche l’Italia comincia a considerare cani e gatti per ciò che sono: fratelli e sorelle.

#FacceCaso

Di Alessandro Luna

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