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La moda del Caso: Stranger Things x Topshop

La moda del Caso: Stranger Things x Topshop

Attesissima da tutti, Stranger Things con la sua seconda stagione, si insinua nel mondo della moda grazie alla famosa catena Topshop. La catena di ab

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Attesissima da tutti, Stranger Things con la sua seconda stagione, si insinua nel mondo della moda grazie alla famosa catena Topshop.

La catena di abbigliamento inglese Topshop, dopo aver vestito i teenager degli anni 60, si presta a fare lo stesso anche con quelli del nuovo millennio, lanciandosi in una nuova avventura. Come marchio, infatti, è riuscito ad avverare i desideri dei giovani fan di Stranger Things e non solo. Il 27 ottobre, Netflix ha regalato al pubblico in fibrillazione, la seconda stagione della serie TV del momento tutta anni ’80.

Strano ma vero, il “Sottosopra” per prima cosa è arrivato in passerella, grazie alla sfilata di Louis Vuitton per la PRIMAVERA/ESTATE 2018, che proponeva un’unica T-shirt a tema Stranger Things, come se la modella fosse una fan della serie e avesse deciso di indossarla per lo show.

È Topshop però, il brand che ha deciso di immergersi del tutto nello sceneggiato dai due mondi, presentando un’intera collezione. Non solo magliette e felpe, ma anche cappellini e valigiette, il tutto disponibile solo online.

I capi  e gli accessori, riportano i nomi dei luoghi, degli oggetti e dei personaggi anche in chiave artistica, come se fossero dei veri fumetti. Strano è il fatto che non ci sia una maglietta dedicata ad ognuno dei personaggi principali, così da permettere agli spettatori di sentirsi un po’ Undici o il Demogorgone quando la indossano. Inoltre, lo stile è propriamente anni 80,  riconoscibile nei colori, nel taglio delle magliette, nei caratteri utilizzati per le scritte e nei gadget come per esempio lo zaino, con lo stesso font e tonalità del titolo durante la sigla.

Il pezzo forte è sicuramente la felpa grigia che presenta il piccolo gruppo di amici al completo. Questa collezione non è solo adatta ai giovani, ma anche a chi è nostalgico di quegli anni, che all’interno della rappresentazione sono riprodotti a regola d’arte, dall’arredamento ai telefoni.

A Netflix, va anche il merito di aver puntato sul fashion merchandising, così da farci restare a contatto con le sue produzioni anche quando non siamo davanti allo schermo. Il Sottosopra non detta solo le regole di Hawkins, ma anche quelle delle tendenze modaiole.

#FacceCaso

Di Anna Foddai

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